Salvini: «Tav si farà», ma intanto spunta l’ipotesi referendum

Tav

«Non c’è alcun blocco della Tav, c’è solo una revisione del progetto con l’obiettivo di portarlo a termine» ha detto il vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini ospite a “Mattino 5”, all’indomani della mozione approvata ieri alla Camera che permette al Governo di continuare a discutere il progetto sulla linea Torino-Lione. Durante la votazione peraltro numerosi esponenti dell’opposizione hanno criticato il progetto Tav esponendo cartelli in Aula recitanti “#SalvaSalvini” e “#boccialaTav”.

«Faccio e farò tutto il possibile – ha aggiunto però Salvini – perché la Tav si faccia, il progetto può essere rivisto e si possono risparmiare dei soldi. Il treno inquina meno e costa meno delle auto. I cantieri sono fermi? Erano già fermi. Spero ripartano prima possibile. Scambio di voto per la Diciotti e il blocco alla Tav? Una sciocchezza planetaria. Non c’è il blocco della Tav, ma la revisione del progetto, poi se vogliono processarmi facciano pure».

Sul tema è intervenuto nuovamente anche Danilo Toninelli, ministro dei Trasporti, su Radio24: «La Tav non è il piano infrastrutturale italiano, ma una delle opere dentro cui rientra tutto il piano. Abbiamo voglia di sbloccare quei cantieri bloccati da decenni e un monopolio dei concessionari. Nelle prossime settimane approveremo un decreto con una modifica ai contratti pubblici che sbloccano davvero i cantieri, faremo chiarezza di quelle norme e poi una legge delega per modificare il codice degli appalti fatto dal precedente governo. Non c’è un’opera bloccata in questo Paese, ma solo una sospesa. Non dico che non serve in termini assoluti, ma non è al primo posto nell’ordine di priorità» ha concluso.

Intanto, tra i tweet velenosi di Carlo Calenda (Pd) e le dichiarazioni di Jean-Claude Juncker, presidente della commissione europea, che dice che la decisione sulla Tav la prenderà «chi la spunta tra l’Italia e la Francia», spunta anche l’ipotesi referendum. Il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino ha infatti inviato una lettera al presidente del Consiglio regionale, Nino Boeti. Nella lettera il governatore chiede di fare comunicazioni sulla Tav nella seduta di martedì, «anche al fine di verificare la possibilità di indire una consultazione popolare sull’opera».

Niccolò Bellugi

Senese, laureato in Scienze Politiche. Da toscano capita che aspiri qualche consonante, ma sulla "c" ci tengo particolarmente: Niccolò, non Nicolò. La mia è una sfida: mascherare il mio dialetto originario per poter lavorare in televisione o radio. Magari parlando di Sport. Ma tutto sommato va bene anche un giornale, lì non ho cadenze di cui preoccuparmi.

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