Benito Mussolini resta cittadino onorario di Salò, la cittadina lombarda sulle rive del Garda nota, tra le altre cose, per essere stata sede di alcuni ministeri durante la parentesi della Repubblica Sociale italiana tra il 1943 e il 1945.
La mozione presentata da Salò futura
Un Consiglio comunale blindatissimo, quello che si è tenuto la sera del 13 febbraio, in cui si è tenuta la votazione su una mozione per la revoca della cittadinanza a Mussolini presentata dai consiglieri del gruppo Salò futura. Sono stati solo 3 i voti a favore della mozione, mentre 12 (più 2 della lista di minoranza Insieme per Salò) sono stati i voti contrari della maggioranza che si è compattata attorno alla figura del sindaco Giampiero Cipani. «È una mozione strumentale e anacronistica. – ha sostenuto il primo cittadino di Salò – La revoca non porterebbe alcun vantaggio ai cittadini. La cittadinanza è stata mantenuta anche quando in consiglio sedevano persone che di antifascismo e lotta partigiana sapevano molto. Questa mozione è riuscita solo a fare riaccendere l’odio» ha concluso.
I commenti della maggioranza
La cittadinanza fu attribuita Benito Mussolini nel 1924 dal commissario prefettizio di Salò e dopo quasi un secolo la maggioranza ha deciso di non mettere in discussione il provvedimento. «L’unico modo per debellare l’ideologia sbagliata del fascismo è dimostrare con i fatti che la nostra idea di Stato, liberale e democratico, è quella giusta – commentano in coro i membri della maggioranza – per farlo, bisogna lavorare seriamente, ascoltare pazientemente anche chi non la pensa come noi e convincerlo con le opere e l’esempio della bontà delle nostre idee. Mortificare l’avversario vinto, infierire su di lui, non lo elimina, ma lo rigenera. Riteniamo questa mozione strumentale e anacronistica, per questo votiamo contro e ce ne assumiamo serenamente ogni responsabilità» hanno concluso.
L’ANPI protesta
Polemiche invece dalla Sezione ANPI Medio Garda, che attraverso un comunicato manifesta disappunto per l’esito della votazione: «Hanno respinto la mozione per la rimozione della cittadinanza a Mussolini. Non hanno ritenuto necessario oggi fare un atto che avrebbe rotto quel legame a doppio filo tra il nome di Salò e il Duce. Oggi Salò ha voluto mantenere quel legame – scrive il presidente della Sezione Antonio Bontempi – È semplicemente vergognoso.»
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