Il contenuto del rapporto scritto dal procuratore speciale Robert Mueller non sarebbe poi così assolutorio come il ministro della Giustizia William Barr avrebbe fatte filtrare. Se ne ha notizia grazie ad alcuni documenti tratti proprio dal rapporto e depositati dal tribunale che sta indagando sul coinvolgimento dell’ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn. I documenti, secondo quanto stabilito da un giudice federale, saranno resi pubblici entro la fine del mese. Da quello che emerge il generale, già consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Donald Trump e il primo a cedere nell’ambito delle indagini sulle possibili influenze russe nella campagna elettorale del 2016, avrebbe fornito a Mueller dettagli importanti sui tentativi della Casa Bianca di intralciare l’inchiesta.
Flynn in effetti si è dichiarato colpevole di aver mentito all’FBI sui suoi rapporti con funzionari del Cremlino nel 2017 acconsentendo a cooperare con le indagini. Avrebbe inoltre ricevuto subito dopo pressioni da parte dello staff di Trump definite «tali da poter influenzare la mia volontà di cooperare», come si legge nelle carte del tribunale.
I documenti svelano una parte del rapporto Mueller oscurato dal Ministro della giustizia Barr. Altri tribunali potrebbero in futuro scegliere di svelare altre parti del rapporto, di fatto eludendo la scelta di rilasciarne solo una sintesi, permettendo agli americani di farsi un’idea molto più ampia delle conclusioni tratte da Mueller durante le sue indagini.