Maggio sarà un mese di riaperture. Le Regioni stanno delineando tutte le linee guida da sottoporre al governo, soprattutto per quanto riguarda ristoranti e tutte quelle piccole attività che possono riaprire. Dall’altra parte anche il governo inizia a programmare: Mario Draghi ha chiesto ai membri del Comitato tecnico scientifico di iniziare a lavorare per predisporre tutti i protocolli adeguati per la ripresa. Tutto dipenderà dall’andamento del virus nei prossimi giorni, dunque al momento le certezze rimangono poche anche se la linea del governo e delle regioni pare essere questa. In particolare, a dare una stima temporale su quando verrà presa la decisione ci pensa il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti:
«La decisione sarà presa probabilmente la prossima settimana dal Consiglio dei ministri. Presumibilmente maggio sarà un mese di riaperture».
Ristoranti e coprifuoco a mezzanotte, anche Speranza fiducioso
La volontà è quella di riaprire in sicurezza, sfruttando anche gli spazi all’aperto. È questa l’ipotesi contenuta nella bozza delle linee guida sulle riaperture, che le Regioni sottoporranno alla conferenza Stato-Regioni in programma giovedì 15 aprile.
L’idea di sfruttare al meglio gli spazi aperti stuzzica anche il ministro della Salute Roberto Speranza che, dopo le accuse per l’eccessivo rigore nelle chiusure e le richieste di dimissioni da parte del centrodestra, si è espresso così: «Credo che sia sicuramente lecito aspettarsi delle riaperture per maggio ma verificheremo i dati giorno per giorno come è giusto. L’ipotesi di lavorare sull’aperto personalmente mi convince molto, i dati indicano che c’è minore possibilità di contagio e quindi la stagione che sta arrivando potrà aiutarci a recuperare alcune attività».
Da quanto emerge, un’altra richiesta contenuta all’interno della bozza è quella di spostare l’orario del coprifuoco a mezzanotte, anche perché l’idea sarebbe quella di tenere aperti i ristoranti anche la sera. Ciò significherebbe che la misura del coprifuoco non verrà abbandonata, almeno per il mese di maggio, ma soltanto lievemente modificata.
I medici però raccomandano prudenza
Nonostante la voglia di ripartenza e di riaperture, con rigore, sia condivisa da governo, Cts e Regioni, molte sigle sindacali mediche ricordano che serve prudenza visto che il virus continua a circolare. In particolare, si pone l’attenzione sul fatto che un rallentamento delle restrizioni sarà possibile solo con contagi giornalieri al di sotto di 5.000 casi. Il tutto mantenendo una larga capacità di testing e riprendendo il contact tracing per il controllo della diffusione dell’epidemia. Inoltre, serve che i ricoveri in area Covid medica e intensiva siano largamente al di sotto delle soglie critiche, rispettivamente 40% e 30%, e la vaccinazione completata almeno per i soggetti fragili e gli ultra 60enni, categorie a più alto rischio di ricovero e mortalità. Al loro fianco anche le organizzazioni di lavoratori che ricordano come ogni prematuro allentamento delle restrizioni potrebbe mettere a rischio la vita dei pazienti affetti da Covid.