REGIONALI MOLISE: VINCE IL CENTRODESTRA. FLOP 5STELLE

Francesco Roberti (Forza Italia), nuovo presidente della regione Molise

Alle elezioni regionali di domenica 25 giugno e lunedì 26 in Molise vince il centrodestra. A scrutinio quasi ultimato (391 sezioni su 393) la coalizione guidata da Francesco Roberti (Forza Italia) si attesta sul 62,3% dei voti. Fratelli d’Italia esplode dopo il 4,5% delle precedenti amministrative del 2018 e ottiene il 18,9%, in lieve calo rispetto alle politiche del settembre scorso. Exploit anche di Forza Italia che fa meglio delle due tornate elettorali precedenti e arriva al 12,8%. Concorre al successo l’appoggio di Azione di Carlo Calenda e Italia viva di Matteo Renzi. Le due formazioni del Terzo Polo non hanno presentato liste a loro nome a sostegno di Roberti, ma hanno convogliato su di lui i loro voti.

Sul fronte opposto, pesa il flop del Movimento 5 Stelle. Da primo partito alle regionali del 2018 (31,6%) e alle politiche 2022 (24,2%), ora racimola solo il 7,1% delle preferenze. Cinque punti in meno del Partito democratico, suo alleato di coalizione. Il centrosinistra si è presentato con il campo “semilargo” con Alleanza Verdi-Sinistra italiana e tre liste civiche ottenendo il 36,2%. Il candidato era Roberto Gravina, sindaco di Campobasso, eletto nelle fila grilline quando il partito si era presentato da solo.

VINCITORI E VINTI: COME SI È ARRIVATI A QUESTI RISULTATI?

Le elezioni in Molise hanno per molti aspetti riproposto alcuni temi della politica nazionale. Primo tra tutti quello dell’astensionismo con l’affluenza che si è fermata al 47,95%.

C’è poi quello delle alleanze. Il centrodestra si è presentato compatto e i principali partiti hanno sostenuto la corsa di Roberti con i loro rappresentanti. Per la chiusura della campagna elettorale sono arrivati Claudio Lotito, coordinatore regionale di FI, Matteo Salvini, leader della Lega, e Galeazzo Bignami, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di FdI. Niente comizi uniti invece per il centrosinistra, solo un aperitivo tra Gravina e i leader di Pd, M5S e SI: Elly Schlein, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni.

Nella coalizione progressista poi la scelta del candidato non è stata semplice. Inizialmente doveva essere il giornalista Rai Domenico Iannacone, poi le logiche locali e il pressing del leader dei pentastellati hanno spostato la scelta su Gravina.

Cruciale sembra essere stata anche la gestione della comunicazione. Nonostante sia impegnato in politica da alcuni anni (nel 2019 è diventato sindaco di Termoli e presidente della provincia di Campobasso), per questa campagna elettorale Francesco Roberti si è affidato alla società di consulenza strategica politica Spin Factor. Una scelta che lo ha aiutato a far dimenticare agli elettori i cattivi risultati del suo predecessore e collega di partito Donato Toma, non ricandidato per un eventuale secondo mandato.

Leonardo Rossetti

Umanisticamente formato dal 1995 tra Appignano, Macerata, Roma e Berlino. Non mi piace parlare di me in prima persona e credo che le cose che qualcuno si dice da solo non valgano molto, dunque preferisco far parlare gli altri. "A lui piace indagare, andare a fondo in tutte le vicende, sempre. Se qualcosa non dovesse filare liscia, subito ci si butta a capofitto per scovare la verità. A volte è un po' puntiglioso e testardo. Gli piace la politica, l'arte e la musica, ma anche la letteratura: legge tanto, però tutte cose che potremmo definire...d'altri tempi" (Giulia P.) " Esuberante, sicuro di sé, intraprendente, festaiolo. Sta bene in mezzo alla gente" (Luca I.) "È un ragazzo leale e con buoni principi. È il capo 'mozz' del gruppo" (Matteo M.) Per tutto il resto: interrogate chi mi conosce.

No Comments Yet

Leave a Reply