La Camera dei deputati ha dato il via libera al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
‹‹La scadenza del 30 aprile non è mediatica come si è detto, è che se si arriva prima si prendono i soldi prima››. Questo il messaggio del presidente del Consiglio Mario Draghi nella replica alla Camera dei deputati. ‹‹La commissione andrà sui mercati a fare la provvista per il fondo a maggio, poi la finestra si chiuderà nell’estate: se si consegna il piano subito si avrà accesso alla prima provvista sennò si andrà più avanti››.
Dunque, comanda la necessità di approvare in fretta il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma pur sempre nel ‹‹profondo rispetto che il Governo ed io abbiamo per il Parlamento›› come assicurato da Draghi. Il Premier ha anche voluto sottolineare la storicità del momento: ‹‹Il Pnrr permette investimenti che sarebbero stati impossibili e impensabili fino a pochi giorni fa. Tutto il piano è un investimento sul futuro e sulle nuove generazioni››.
Servirà la collaborazione dei territori
Dopo la discussione e l’approvazione in senato, la prossima tappa sarà il Consiglio dei ministri che tra il 28 e il 29 aprile autorizzerà la trasmissione del piano italiano a Bruxelles, da lì inizierà l’azione del Governo chiamato a far ripartire il Paese. ‹‹Noi tutti, governo centrale e amministrazioni territoriali, siamo chiamati ad attuare una mole di interventi, soprattutto investimenti pubblici, decisamente eccezionale››. Un lavoro per cui sono necessarie comunanza di intenti e collaborazione. ‹‹La vera sfida è trovare un modo di attuazione dove le amministrazioni locali e il governo centrale trovino uno schema di attuazione del piano”. Per raggiungere l’obiettivo Draghi ha sottolineato la fiducia riposta dal Governo negli enti territoriali che dovranno gestire 87,4 miliardi di investimenti, il 40% del totale dei fondi. ‹‹Abbiamo ritenuto dare un ruolo centrale a Regioni, Provincie e Comuni. – Ha ribadito il presidente del Consiglio. – Anche perché sono loro ad avere massima contezza delle esigenze dei loro territori, in particolare in ambiti quali la coesione sociale e la sanità. Non c’è lo Stato contro gli enti locali. Questa sfida si vince insieme››.
Welfare
Quanto al welfare il premier ha promesso ‹‹importanti misure in favore delle donne lavoratrici, per aiutarle ad alleggerire quel carico familiare che spesso grava sulle loro spalle››. Tra queste il piano per implementare asili nido e scuole d’infanzia. Successivamente Draghi, nel rispondere alle obiezioni dell’opposizione, ha anche parlato del provvedimento sui mutui senza anticipo per i giovani. ‹‹Ai giovani dobbiamo garantire welfare, casa e occupazione sicura – ha ribadito il presidente del Consiglio – Il piano garantisce in maniera equa e adeguata il diritto allo studio, quasi un miliardo per gli alloggi studenteschi, mezzo miliardo per borse di studio››.
Semplificazioni e superbonus
Secondo il presidente del Consiglio la semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici è un obiettivo essenziale, sia per la riuscita del Piano che più in generale per il rilancio del settore delle costruzioni. ‹‹Intendiamo riformare la disciplina nazionale per renderla più snella rispetto a quella vigente, – ha fatto sapere in aula il premier, – anche sulla base di una comparazione con la normativa adottata in altri Stati membri dell’Unione europea. A tal fine, si interverrà con una legge delega, da presentare entro il 2021››.
Nel capitolo semplificazioni entra anche la pratica ecobonus che secondo Draghi ‹‹tira poco perché le procedure sono troppo complesse. Entro il mese di maggio con un decreto interveniamo con importanti semplificazioni per far sì che la gente lo possa usare››. Il premier, dunque, non solo ha confermato l’impegno del governo sull’incentivo, per il quale nel Pnrr sono stati stanziati 18 miliardi, ma ha previsto anche una proroga dell’ecobonus fino al 2023.
Banda ultralarga ovunque entro 2026
‹‹Per quanto riguarda la banda larga reti ultraveloci e 5G – ha precisato il Presidente Draghi – sono previsti 6,31 miliardi. L’obiettivo del Governo è portare entro il 2026 reti a banda ultralarga ovunque senza distinzioni territoriali ed economiche››. Per fare ciò a maggio verrà effettuata ‹‹la mappatura dei piani d’investimento previsti dai privati per identificare le aree del Paese che senza interventi del Governo resterebbero sfavorite. – Inoltre, ha aggiunto il premier – per queste aree è previsto un contributo statale››. Una misura reputata necessaria da Draghi per evitare di arrivare al 2026 con la Penisola frammentata da divari digitali.
Infrastrutture e alta velocità
Passando al tema dell’alta velocità Draghi ha citato alcuni esempi pratici in diversi punti strategici che collegano l’Italia da Nord a Sud. ‹‹Il Pnrr prevede investimenti per oltre 15 miliardi. – ha detto il premier. – La Roma-Pescara è una novità assoluta. Il raddoppio del binario sulla Palermo-Catania-Messina va incontro a un’esigenza espressa dalla Regione Sicilia. Per gli interventi ferroviari al Nord sono destinati 8,6 miliardi››. Tra questi, risalta l’implementazione del tratto Liguria-Alpi per velocizzare i collegamenti tra i porti liguri e i centri del Nord.
Inoltre, Draghi ha riservato una battuta alla Salerno-Reggio Calabria, ‹‹dove i treni potranno viaggiare a 300 km all’ora. Con questi investimenti, ci si metterà lo stesso tempo da Roma a Torino e da Roma a Reggio Calabria››.
La riforma del fisco
‹‹Se siamo in grado di rilanciare il potenziale di crescita della nostra economia, riusciremo anche a ridurre rapidamente il rapporto tra debito pubblico e Pil››. È questo l’auspicio di Draghi per quanto riguarda il debito crescente con cui l’Italia è obbligata a confrontarsi. ‹‹Riteniamo che sia essenziale in questo momento concentrarci sulla crescita economica. Il governo vuole rilanciare gli investimenti e la produttività, per permetterci di raggiungere tassi di crescita molto più alti che nel recente passato››.
Prima o poi, comunque, il Paese dovrà fare i conti con una riforma fiscale. Per cui secondo il premier ‹‹è auspicabile un’ampia condivisione politica››. Il Governo, infatti, si è impegnato a presentare una legge delega entro il 31 luglio 2021, e il Parlamento come detto da Draghi ‹‹sarà pienamente coinvolto e svolgerà un ruolo di primo piano attraverso l’indagine conoscitiva sulla riforma dell’Irpef e altri aspetti del sistema tributario avviata dalla Commissioni parlamentari e tutt’ora in corso di svolgimento››.
Turismo
Per quanto riguarda il capitolo turismo, Draghi ha fatto sapere che a questo settore e alla cultura sono ‹‹destinati circa 8 miliardi di euro.- Grazie ai quali, ha fatto sapere il presidente del Consiglio – Sono previsti interventi per la valorizzazione di siti storici e culturali, volti a migliorare la sicurezza, l’accessibilità e la loro attrattività. Ci sono inoltre investimenti nel digitale, per consentire il collegamento dell’interno ecosistema turistico e per migliorare la competitività delle imprese››.
Sport
Infine una nota sullo Sport: ‹‹L’Italia da anni reclamava un piano sulle politiche sportive. Con un miliardo di investimenti nel Pnrr da oggi lo sport ha piena dignità nelle politiche pubbliche del nostro Paese, anche per lo stretto legame che c’è tra l’attività sportiva, il benessere e la coesione sociale››. E, ha sottolineato Draghi, si tratterà di politiche di rilancio volte al coinvolgimento di tutto il tessuto sociale: ‹‹Intendiamo potenziare le infrastrutture e favorire le attività sportive a cominciare dalle scuole primarie. Delle strutture sportive scolastiche beneficerà inoltre l’intera comunità territoriale al di fuori dell’orario delle lezioni, attraverso convenzioni e accordi con le stesse scuole››.