Un razzo lanciato da Gaza verso la zona centrale di Israele ha distrutto una casa e ferito sette persone. Questo il bilancio di quanto è accaduto nella mattinata del 25 marzo quando, alle 5.20, un ordigno partito dalla Striscia, controllata da Hamas, è arrivato ben oltre la capitale Tel Aviv, nell’area di Mishmeret. Nessun ferito grave, ma tra le sette persone colpite vi sono tre bambini rispettivamente di sei mesi, tre e dodici anni.
Il movimento di resistenza islamica che controlla la Striscia di Gaza ha immediatamente fatto sapere di non essere responsabile dell’accaduto. Ciò nonostante i suoi capi hanno deciso di attuare i piani di emergenza per sfuggire alla possibile ritorsione di Israele, nascondendosi in rifugi sicuri.
Dopo le prime dichiarazioni degli Stati Uniti che preannunciavano una «risposta con forza», il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di interrompere il suo viaggio negli Usa e rientrare in Israele. Il premier avrebbe dovuto incontrare il presidente americano Donald Trump e intervenire alla conferenza annuale dell’Aipac, il gruppo che riunisce le principali associazioni ebraiche negli Stati Uniti. L’incontro con Trump è stato confermato: il presidente americano dovrebbe firmare un ordine esecutivo in cui gli Usa riconoscono a Israele sovranità sul Golan. Subito dopo Netanyahu rientrerà in patria, anche per seguire gli inevitabili attacchi militari che l’esercito israeliano lancerà su Gaza.
Il principale rivale di Netanyahu, l’ex generale Benny Gantz, ha attaccato subito il premier, accusandolo di non essere capace di garantire la sicurezza del paese: «Forse Netanyahu sarà soddisfatto della dichiarazione di Hamas che parla di un errore o finalmente si concentrerà sulla sicurezza dei cittadini e non sulle sue questioni legali?», ha scritto su Twitter.
Da sinistra anche il leader dei laburisti, Avi Gabbay, attacca Netanyahu: «Netanyahu è responsabile per la situazione di poca sicurezza», afferma Gabbay, «ha perduto la sua deterrenza e rafforzato Hamas, è un fallimento come primo ministro e ministro della Difesa». Netanyahu infatti dalle dimissioni di Avigdor Lieberman alcuni mesi fa, ha deciso di mantenere per sè anche il Ministero della Difesa.
Fonti di Hamas ripetono che «il razzo è stato sparato per errore e non è un attacco deliberato contro Israele». I leader del movimento islamico avrebbero già promesso all’Egitto, che spesso fa da mediatore con Israele, che apriranno un’inchiesta per capire cosa è successo.