Razzismo negli Alpini, condannato per la prima volta un sergente

È stato condannato a un anno e sei mesi il sergente di Belluno accusato di razzismo nei confronti del suo superiore. Si chiama Carmelo Lo Manto il militare, di stanza alla caserma Salsa Settimo Reggimento Alpini, accusato dal Tribunale militare di Verona di «diffamazione militare continuata pluriaggravata dalla discriminazione etnica». È la prima volta che la Procura Militare applica in una sentenza l’aggravante di discriminazione razziale.

Vittima degli insulti del sergente era Karim Akalay Bansellam, suo superiore nonché primo e unico ufficiale italiano degli alpini di origini magrebine. Nato a Perugia da padre marocchino e madre italiana, Bansellam si è trasferito da poco ad Aosta dopo aver vissuto in Afghanistan dove era impegnato come uomo di contatto con la popolazione locale.

«Marocchino di m…», «pezzo di m…», «non è degno di stare nell’Esercito italiano». Sono queste le frasi che nell’ultimo periodo Lo Manto indirizzava al suo superiore, con il quale si sapeva non avesse un bel rapporto. Quest’ultimo infatti era stato anche processato per aver aggredito il sergente. Una volta prosciolto da ogni accusa però, Lo Manto aveva iniziato ad enfatizzare gli insulti anche pubblicamente.

PROCESSO

Lo Manto è stato condannato a una pena superiore a quella proposta dalla procura. Da quattro mesi si è passati infatti a un anno e sei mesi più 4.550 euro di risarcimento danni. «Sono incredulo di fronte all’inusuale durezza della condanna. Si tratta di una pena altissima per un tribunale militare. La definirei incredibile, con 14 testimoni a favore che smentivano il maggiore e che non sono mai stati sentiti a processo. Chiaramente faremo appello» ha sottolineato l’avvocato del sergente.

Il Tribunale ha sentito anche diversi testimoni che hanno preso invece le difese del sergente Bansellam. Sono stati chiamati l’alpina Elena Andreola, il caporal maggiore Luca Servili e la collega di caserma Sara Barcaro.

Giulia Taviani

24 anni, nasco a Verona, mi sposto a Milano ma sogno Bali. A sei anni ho iniziato a scrivere poesie discutibili, a 20 qualcosa di più serio. Parlo di attualità nel podcast "Mo' To' Spiego" e di vino in "De Buris: Il lusso del tempo". Ho scritto di cinema, viaggi, sport e attualità, anche se sono fortemente attratta da ciò che è nascosto agli occhi di tutti. A maggio 2020 ho pubblicato il mio primo libro "Pieno di Vita"

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