Giovedì, sul palco dell’Ariston, Junior Cally canterà, insieme ai Viito, Vado al Massimo, il brano che Vasco Rossi portò a Sanremo nel 1982. I due hanno qualcosa in comune: anche il rocker emiliano diede scandalo sul palco dell’Ariston, nel 1982 e nel 1983.
Sanremo 1982
Vasco ha trent’anni, è al quinto album ma è ancora alla ricerca della ribalta nazionale. In finale arrivano 22 dei 30 artisti partecipanti, Vasco finisce ultimo con Vado al Massimo. Il pezzo è una polemica verso i giornalisti: in quel periodo veniva criticato spesso per la vita dissoluta e l’abuso di stupefacenti. Quella sera si mette il il microfono in tasca alla fine della canzone e gli cade. Non lo raccoglie per paura di fare una figuraccia, ma il suo gesto viene interpretato come un sgarbo verso gli organizzatori del Festival.
Sanremo 1983
L’anno successivo va anche peggio: arriva penultimo con Vita Spericolata. Venticinquesimo su ventisei. Stavolta Vasco lo sgarbo lo fa intenzionalmente: in polemica con la scelta del Festival di mandare in playback le canzoni dei cantanti in gara, abbandona il palco prima della fine dell’esibizione, mentre nel teatro si ascolta ancora il brano con la sua voce registrata. Ormai affermatosi sul mercato nazionale (Vado al Massimo fu il suo primo successo commerciale), probabilmente Vasco pensò di non aver più bisogno di Sanremo.
Non ha cambiato idea. In una recente intervista alla Stampa, ha rivelato che la Rai gli ha proposto di fare il direttore artistico di quest’edizione del Festival. Vasco però ha sbattuto la porta: «Avrei potuto fare come Baglioni l’anno scorso, consacrare me stesso e le mie canzoni. Ma la mia musica, di tanta promozione, non ha bisogno».