Psicologi di strada

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La salute mentale dei giovani è da diverso tempo un argomento caldo. Periodicamente, degli studi snocciolano cifre preoccupanti su insorgenza di sintomi depressivi, disturbi d’ansia, consumo di psico e neurofarmaci, pillole per dormire, per concentrarsi, per dimagrire e chi più ne ha, più ne prenda.

"J'existe pour aimer, et soufrir!": una scritta dello "psicologo di strada" di Milano
“J’existe pour aimer, et soufrir!”: una scritta dello “psicologo di strada” di Milano

Chi si interroga sulle cause di questo fenomeno, lo ascrive a pandemia & Co. e alle dinamiche di una società che, tra i contenuti rose e fiori dei social, l’università, l’ingresso nel mondo del lavoro, chiede sempre di più ai propri giovani. In fondo, giusto nel 2009, Renato Zero ammetteva: «essere il primo a tutti i costi davvero stanca».

Tra le soluzioni proposte, c’è quella dell’istituzione dello psicologo di base. Ormai un must have per ogni partito che abbia qualsivoglia aspirazione governativa. Questa figura dovrebbe lavorare in collaborazione con il medico di famiglia o il pediatra, fornendo una prima assistenza ai giovani pazienti, indirizzandoli poi, se necessario, verso altri specialisti. Un provvedimento già realtà in diverse regioni italiane e che all’estero si presenta a volte con soluzioni innovative, come lo psicologo di strada di Harnes, comune di circa 12.000 abitanti del Nord della Francia. Qui, alcuni professionisti hanno dismesso abiti formali, scrivania e poltrona per andare dove sono i giovani, in strada, abbattendo le paure, i pregiudizi, le remore che questi potevano avere al solo pensare di entrare nello studio di uno psicologo.

"C'est pas compliqué": un'altra scritta dello "psicologo di strada" di Milano
“C’est pas compliqué”: un’altra scritta dello “psicologo di strada” di Milano

Anche a Milano, città da sempre all’avanguardia, esiste ufficiosamente una figura del genere; e anche in questo caso, sembra essere di origini francesi. Il suo studio è sui marciapiedi di Via Senofonte. La sua terapia è semplice e diretta: “Car* mi*, io e te esistiamo «pour aimer et soufrir», ma ricorda: qualsiasi cosa ci affligga, «c’est pas compliqué»”.

Leonardo Rossetti

Umanisticamente formato dal 1995 tra Appignano, Macerata, Roma e Berlino. Non mi piace parlare di me in prima persona e credo che le cose che qualcuno si dice da solo non valgano molto, dunque preferisco far parlare gli altri. "A lui piace indagare, andare a fondo in tutte le vicende, sempre. Se qualcosa non dovesse filare liscia, subito ci si butta a capofitto per scovare la verità. A volte è un po' puntiglioso e testardo. Gli piace la politica, l'arte e la musica, ma anche la letteratura: legge tanto, però tutte cose che potremmo definire...d'altri tempi" (Giulia P.) " Esuberante, sicuro di sé, intraprendente, festaiolo. Sta bene in mezzo alla gente" (Luca I.) "È un ragazzo leale e con buoni principi. È il capo 'mozz' del gruppo" (Matteo M.) Per tutto il resto: interrogate chi mi conosce.

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