Abdelaziz Bouteflika, 82 anni, è candidato alle elezioni presidenziali in Algeria che si svolgeranno il 18 aprile. Correrà per il suo quinto mandato. Ad annunciarlo alcuni media locali. Con una «lettera agli algerini», depositata alla Corte costituzionale, Bouteflika promette che, in caso di vittoria, organizzerà elezioni anticipate dove non si presenterà e una riforma della Costituzione da approvare con un referendum popolare.
Il suo è un messaggio-testamento che sarà letto alla nazione da Abdelghani Zaalane, 55 anni, ex ministro dei Trasporti e nuovo direttore della campagna elettorale. La notizia ha scatenato le proteste da parte della popolazione. Sono centinaia gli studenti scesi nelle strade di Algeri, vicino ad alcune sedi dell’università e in altre città del Paese (Annaba, Oran, Constantine, Bouira, Skida, Gelma, Tiaret e Mostaganem) per protestare contro la ricandidatura del Presidente. Scontri sono scoppiati nella capitale, nel tentativo di raggiungere la sede del Consiglio costituzionale, quando la polizia anti-sommossa ha respinto con i cannoni ad acqua e diverse cariche gli studenti. I disordini hanno causato almeno 180 feriti e una vittima. L’ondata di dissenso ha anche coinvolto la città di Parigi. Diverse centinaia di persone, infatti, hanno manifestato a Place de la République. I manifestanti hanno intonato alcuni slogan come «no al quinto mandato» o «senza violenza, senza paura, parti» e «potere assassino».
Abderrazak Makri, il candidato del National Shura Council, il partito islamista del Movimento Sociale per la pace, braccio politico dei Fratelli Musulmani algerini, ha deciso di boicottare le elezioni. «La situazione è delicata. Ci siamo ritirati dalla coalizione e abbiamo rifiutato di farne nuovamente parte perché manca un piano di riforme per il paese. Le elezioni sono sempre state truccate e il Parlamento non ha potere, queste proteste sono il risultato di questa situazione politica», spiega.