«Era in classe con me: una ragazza tranquilla, forse un po’ agitata ma come ognuno di noi. Era la classica ragazza di periferia». Nella serata di mercoledì 28 giugno arrivano le prime testimonianze da parte di chi conosceva Michelle Maria Causo. Come quella di un suo compagno di classe del liceo psicopedagogico “Vittorio Gassman” di Primavalle. La ragazza, di origini campane, aveva 17 anni e si era trasferita da piccola nel quartiere della zona nord-ovest di Roma. Lì è stata ritrovata in un sacco della spazzatura lasciato dentro un carrello, vicino ai cassonetti dell’immondizia.
Nel pomeriggio un passante chiama il 112 per segnalare una scena inconsueta: «Ho visto quel ragazzo scendere con un carrello e un bustone nero dei rifiuti da cui cola del liquido. Si sente anche un odore forte». La zona è presto messa in sicurezza per consentire alla scientifica di fare i rilievi del caso. Intanto la polizia raccoglie le testimonianze dei presenti. Queste e la scia rossa lasciata dal “liquido”, sangue in realtà, guidano gli agenti fino al secondo piano di un condominio distante alcune centinaia di metri dai cassonetti. In un appartamento le forze dell’ordine trovano un coetaneo della ragazza, originario dello Sri Lanka ma naturalizzato italiano. L’abitazione è a soqquadro, sembra ci siano segni di lotta. Con lui abita anche la madre, in quel momento fuori per lavoro.
Il ragazzo è portato in Questura e viene interrogato per tutta la notte alla presenza del pm. La sua posizione è al vaglio. Le accuse nei suoi confronti sarebbero di omicidio volontario aggravato e di occultamento di cadavere. Sentiti anche la madre, i condomini del palazzo, i parenti e le amiche della vittima.
LE RICOSTRUZIONI DELL’OMICIDIO
Dalle prime ricostruzioni, i due si conoscevano ma non sarebbero stati legati sentimentalmente. Michelle si sarebbe recata a casa di lui dove, non si sa per quale motivo, sarebbe scoppiata una lite poi degenerata. La 17enne avrebbe cercato di difendersi, ma a nulla sarebbero valsi i suoi sforzi contro le dieci coltellate inferte dal ragazzo. Questi allora avrebbe fatto a pezzi il cadavere e lo avrebbe messo in un sacchetto dell’immondizia. Con un carrello della spesa lo avrebbe poi trasportato fino ai cassonetti, coprendo il tutto con teli e coperte nel tentativo di passare inosservato. Una volta arrivato nel punto prescelto, avrebbe tentato di gettare il corpo dentro i contenitori della spazzatura, senza riuscirci. Avrebbe allora optato per lasciare il carrello con dentro il cadavere lì vicino.
L’omicidio risalirebbe a diverse ore prima, ma non è escluso che Michelle possa essere stata uccisa anche nei giorni precedenti. Sarà l’autopsia a stabilirlo. Non si trascura neanche che ci possano essere altre persone coinvolte. Per ricostruire la dinamica degli eventi, gli inquirenti stanno acquisendo le immagini delle telecamere della zona e interrogando le persone del palazzo dove abitava il coetaneo sospettato. Si valuta qualsiasi ipotesi per risolvere l’ennesimo caso di femminicidio di una ragazza normale di periferia.