Primarie democratiche: Mini Super Tuesday, Biden vola alla nomination

Un altro trionfante Super Tuesday per Joe Biden che ha vinto le primarie democratiche in MissouriMississippiMichigan Idaho.
Praticamente alla pari con Sanders nello Stato di Washington che, invece, si è aggiudicato la maggioranza in North Dakota (troppo poco però per ottenere la nomination).

In totale i delegati in gioco erano 352 e tra gli Stati quello con il peso maggiore era senza dubbio il Michigan. Non solo per i 125 delegati assegnati, ma anche per la sua storia molto rilevante per il Partito Democratico. Il Michigan è infatti, per antonomasia, lo Stato della working class, la classe operaia.

Pur assegnando solo 36 delegati, anche il Mississippi ha però un grande valore politico: è il Paese con la più alta percentuale di cittadini afroamericani.
L’affermazione di Biden nel Paese ha superato infatti l’80% e questo lo ha reso il favorito della comunità afroamericana, fondamentale per le sorti delle primarie democratiche.

«Molti elettori neri, soprattutto negli Stati del Sud, non vogliono una rivoluzione. Il motivo per cui gli afroamericani più anziani tendono a scegliere il candidato più moderato è perché sanno di che cosa sia capace questo Paese. Certo alcuni sono d’accordo sulla necessità di una rivoluzione», le parole di Christina Greer, docente di scienze politiche dell’Università Fordham a New York, riportate dal The Atlantic.

Grazie invece alla vittoria nel Missouri, quasi tutti gli Stati del Sud e del Midwest hanno voltato le spalle al senatore del Vermont preferendogli la più familiare politica di centrosinistra promossa da Joe Biden, ex vicepresidente, dunque braccio destro di Barack Obama.

La Casa Bianca, residenza e ufficio principale del Presidente degli Stati Uniti d’America

Secondo i sondaggi della CNN Joe Biden sta riscuotendo un così grande successo perché riconosciuto come l’unico in grado di sconfiggere Donald Trump alle elezioni.
Inoltre paura psicosi dovute al nuovo Coronavirus non stanno lasciando indifferenti gli Stati Uniti, in polemica con il negazionismo manifestato dal Presidente Donald Trump.

«L’anno scorso 37.000 americani sono morti per la comune influenza. In media tra i 27.000 e i 70.000 l’anno. Niente è chiuso, la vita e l’economia vanno avanti. Pensateci!», Donald Trump

E se da un lato il Presidente degli Stati Uniti sottovaluta la situazione, dall’altro i candidati alle primarie, nel rispetto delle direttive per l’emergenza epidemica, hanno annullato gli eventi che si sarebbero dovuti tenere in Ohio.
La già forte esperienza governativa di Biden sembra essere in grado di fornire, dunque, un porto sicuro in vista di un eventuale peggioramento della crisi.


Martedì 17 marzo, data ancora più rilevante nel calendario elettorale, si terranno invece le votazioni in Ohio, Illinois e Florida.

Vittoria Frontini

Ho delle voci in testa, così scrivo. Mezza romana e mezza milanese. Sono cresciuta tra set, teatri, musica e tanti libri: le mie continue fonti di energia. Dopo la laurea in Lettere Moderne ho cominciato a scrivere per MasterX. Ballo, viaggio e guardo i film di Walt Disney.

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