Prima persona singolare: otto storie brevi sull’io, di Haruki Murakami

Esce il 9 marzo 2021, per Einaudi Editore, una raccolta di storie brevi dello scrittore giapponese Haruki Murakami. Otto racconti in cui l’io è protagonista. Da qui Prima persona singolare, otto diversi modi di dire io, in cui l’io non fa che espandere, paradossalmente, il punto di vista sulle cose. Un’unione di generi letterari, memoir, fiction, diario, favola, che si intrecciano ai temi cari a Murakami: la malinconia per la giovinezza, i rimpianti, il sesso, le donne amate e dimenticate, la musica.

Alter-ego

Einaudi regala allo scrittore giapponese la possibilità di raccontarsi di nuovo, in un mix di finzione e autobiografia. Dentro al testo, ogni pezzo della narrativa di Murakami, raccontata dal suo alter-ego perenne, che si alterna nelle vicende dei racconti: un alter-ego intrappolato e trattenuto, che si pensa un perdente, che si mostra incolore ad una società che non lo sa capire.

Sette degli otto racconti provengono dalla rivista letteraria «Bungakukai», pubblicati tra l’estate del 2018 e l’inverno del 2020. L’ultimo, inedito, dà il titolo alla raccolta, tradotta in italiano da Antonietta Pastore. Murakami sa giocare con la sua vita e la sua narrativa e condensa con i racconti la sua poetica, le sue atmosfere, i suoi mondi. Ricordi di giovinezza, di amore e di sesso, di abbracci maldestri e incontri casuali, che rivelano al protagonista il senso dell’esistenza.

Musica

Nella composizione di questi pezzi di sé, Murakami inserisce anche quello collaterale della musica, uno dei motori della sua poetica. Classica, rock, jazz, richiamano le origini della sua carriera di scrittore: Murakami e sua moglie avevano aperto nella periferia di Tokyo il jazz club dei loro sogni, luogo di musica e incontri. E poi lì, l’epifania della sua carriera: «Mi sembrò che qualcosa arrivasse svolazzando giù dal cielo e io l’accogliessi delicatamente tra le mani. In quel momento, non so perché, pensai: credo che potrei scrivere un romanzo». Nei racconti, due incentrati sulla musica, intreccia il talento del musicista al suo estro e follia, lo declina nel Carnevale che sa essere la vita di chi fa musica (da qui Carnaval, uno dei racconti).

L’io, la prima persona singolare, aumenta i piani di lettura e mostra tutte le dimensioni murakamiane: il mondo del magico, l’inverosimile, lo strumento della memoria. L’io si fa universale, unisce i piani della realtà e racconta il modo in cui si deformano e si fondono. Murakami scioglie la rigidità dell’io e lo rende tutto, la lente perfetta per vedere e cogliere ogni aspetto dell’uomo.  

Viola Francini

Di sangue toscano, vivo a Milano da 4 anni e sogno il giornalismo da quando ne avevo 9. Innamorata dell’arte in tutte le sue forme, guardo il mondo con il filtro della poesia sugli occhi. Mi piace raccontare la cultura, quella che parla di società e realtà umane. Laureata in Linguaggi dei Media all'Università Cattolica, ho collaborato con la redazione NewsMediaset e scrivo per MasterX come giornalista praticante.

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