Una “galleria panoramica” in alta quota o una “copertura a diamante” ad anello zero: sono i due progetti presentati nell’incontro in commissione congiunta Demanio, Urbanistica e Sport a Palazzo Marino, dal Politecnico di Milano e Studio Marchesani per il nuovo stadio San Siro di Milano. Una soluzione che consentirebbe di riqualificare San Siro con costi minori alle proposte dei due nuovi stadi di Inter e Milan. Il primo progetto è quello del Politecnico di Milano, un’opera che ha la sua genesi teorica nel 2016, con la demolizione del terzo anello, utilizzando le torri esistenti a sostegno di una galleria in quota con più servizi.
L’ intervento si svilupperebbe su una superficie di 11mila metri quadri a quaranta metri di altezza. Una galleria ad alta quota, uno spazio polifunzionale con punti di ristoro: musei, spazi commerciali e una pista di pattinaggio, in dialogo costante con la città e “con vista mozzafiato sullo skyline”, aggiunge Riccardo Aceti, Docente di Tecnica delle Costruzioni del Politecnico.
Altrettanto avveniristica la proposta dell’architetto Jacopo Mascheroni (studio JMA), che presenta un progetto di rimozione del terzo anello e delle torri, per una nuova “copertura a diamante” con lastre in policarbonato, e con ulteriori servizi in spazi collocati ai livelli interrati. Un unico “anello zero”, che consentirebbe di ridurre la distanza fra il primo anello e il campo da gioco, con tremila nuovi posti premium in più in tribuna. Per una capienza di 61.700 unità. In tal caso, la struttura avrebbe una copertura avvolgente, sulla falsa riga di stadi come l’Allianz Arena di Monaco di Baviera, progettato dallo studio Herzog & de Meuron, gli stessi che hanno cambiato volto al paesaggio di Porta Volta, siglando la volumetria vetrata della Fondazione Feltrinelli (2008 – 2013). Le travi rosse derivanti dall’eliminazione del terzo anello sarebbero utilizzate per i “boulevard” fra la piazza antistante San Siro e la stazione della metro M5.
Il ruolo dei nuovi urbanisti
Le città sono moderne perché moderna è la visione degli urbanisti. Le grandi capitali europee sono cambiate grazie alla visione illuminata di pochi urbanisti. Basti pensare alla Parigi del 1853, una città che raggiunse il suo processo di trasformazione urbana con i suoi boulevard, per merito di un imperatore modernista come Napoleone III, che formò una squadra perfetta con l’architetto Georges Eugène Haussmann. Politici illuminati, amministrazione efficienti, imprenditori e una cooperazione possibile fra pubblico e privato, rendono attualmente la città di Milano un luogo appetibile per gli investitori stranieri.
Dobbiamo disegnare la città che vogliamo, ma soprattutto che possiamo. Il racconto della città è importante, perché Milano compete con le grandi città internazionali come Berlino, Parigi, Barcellona e Madrid.#ConnectedTogether pic.twitter.com/9Somz8jlIv
— Beppe Sala (@BeppeSala) December 13, 2019
Non solo San Siro
Nella Milano prima per la qualità della vita, il paesaggio urbano è in costante cambiamento. Proseguono i lavori di riqualificazione in Piazza Sant’Agostino e a piazzale Archinto all’Isola. Da gennaio riprenderanno i lavori in Piazza San Luigi, mentre sono previsti il rinnovo di piazzale Lavater e del Sagrato di Madonna delle Grazie all’Ortica, l’obiettivo di Palazzo Marino è avvicinarsi a quota novanta interventi entro il decennio 2011-2021. Senza dimenticare la rigenerazione di quartieri come Loreto, Lotto e Corvetto, già soggetti a processi di gentrificazione.
I costi
I costi di entrambe le proposte si attesterebbero tra i 100 e i 250 milioni di euro, di gran lunga inferiori ai 500 milioni preventivati da Milan e Inter per costruire da zero uno stadio proprio.