Tre americani sono morti in Australia in seguito allo schianto dell’Hercules C-130, un aereo antincendio utilizzato per aiutare a spegnere i devastanti roghi iniziati a ottobre. L’episodio si è verificato alle 13.30 del 23 gennaio (3.30 in Italia) vicino a Snowy Monaro, nello Stato del New South Wales.
Le parole del primo ministro
A dare la notizia è il portale d’informazione australiano ABC. Alla prima breaking news sono poi sono seguite le dichiarazioni del primo ministro del New South Wales, Gladys Berejiklian: « Questo incidente dimostra il pericoloso lavoro attualmente in corso. Le condizioni in cui i nostri vigili del fuoco stanno lavorando sono critiche».
Tutti i giorni sono sul campo decine di aerei che operano per spegnere le fiamme. «Più di 70 velivoli sono attualmente attivi sulla zona» ha continuato il primo ministro. Le dinamiche dell’incidente sono ancora da chiarire.
Gli incendi inarrestabili
Il New South Wales è lo Stato australiano più colpito dai roghi. Nel capoluogo Sydney le fiamme sono arrivate quasi in prossimità della città, tanto da mettere in forse i festeggiamenti per il capodanno 2020, con numerosi cittadini che richiedevano di annullare i fuochi d’artificio perché pericolosi.
L’Hercules C-130 era di una compagnia americana ingaggiata dal Royal Fire Service, l’agenzia antincendio volontaria del Nuovo Galles del Sud. Proprio per i danni irreparabili che stanno devastando migliaia di ettari in Australia, le autorità hanno dispiegato forze ingenti, nel tentativo di controllare la situazione. Uno sforzo purtroppo ancora senza esito.
Sono diverse le aziende – nazionali ed estere – specializzate nello spegnimento delle fiamme ad essere state ingaggiate nel trascorre dei mesi. L’8 gennaio 2020 un gruppo di pompieri americani era sbarcato proprio all’aeroporto di Sydney. Centocinquanta volontari giunti per aiutare i colleghi in difficoltà.