Autostrade per l’Italia, la società responsabile della manutenzione del Ponte Morandi, chiude una serie di risarcimenti milionari con i familiari delle vittime del viadotto, che così rinunciano a costituirsi parte civile al processo. Aspi ha stanziato 50 milioni e quasi 25 sono già stati erogati perché l’accordo è stato sottoscritto al momento da 138 persone. La valutazione è basata su alcuni coefficienti fissati dal tribunale di Milano e calibrata sulle singole posizioni, tenendo conto dell’età delle vittime, dei danni morali e dell’apporto economico di cui molte famiglie si sono trovate prive. Ma, comunque, ciascun familiare diretto, ossia moglie, marito, padre, madre, sorella, fratello o figlio, riceverà tra i 150 mila e i 300 mila euro.
Nuova svolta anche rispetto al Decreto Legge Genova, contro cui il concessionario ha presentato ricorso. Approvato al Senato il 15 novembre di quest’anno, Il dl prevede tra i vari punti, l’obbligo per il concessionario del pagamento delle spese di costruzione e di ripristino del viadotto. Inoltre, Autostrade è stata esclusa dalla ricostruzione.
«Tenuto conto dei pareri dei legali che la assistono, la società ha autorizzato la presentazione del ricorso avverso il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri di nomina del Commissario straordinario per la ricostruzione e di alcuni decreti emessi dal Commissario stesso» ha dichiarato il Consiglio di Amministrazione di Aspi. «Ma la dovuta difesa dei diritti e degli interessi della società non rallenterà le attività avviate dal commissario» precisa la nota, spiegando che «il ricorso non conterrà istanza di sospensiva». L’ad Giovanni Castellucci ha più volte dichiarato in questi mesi che la priorità della società è la città di Genova.
(d.b.)