Piazza Affari tocca i massimi dal 2007: la Borsa ritorna ai livelli pre-crisi

Piazza Affari riscrive la storia e torna a livelli che non si vedevano da ottobre 2007. Spinta dal rally delle banche e dall’ottimismo su un possibile accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, la Borsa di Milano chiude con un guadagno dell’1,59%, superando quota 40.800 punti. Un segnale che racconta la fiducia dei mercati nonostante le tensioni internazionali e le incognite sui dazi. A sostenere il clima positivo è anche Wall Street, dove l’intelligenza artificiale trascina i colossi tech verso nuovi record.

Borse europee in rialzo, Milano vola grazie al settore bancario

Le principali Borse europee chiudono in deciso rialzo, spinte dalle trattative tra Bruxelles e Washington. A guidare i listini è Milano, dove il Ftse Mib raggiunge livelli che mancavano da quasi vent’anni. A trainare il mercato sono soprattutto le banche: Unicredit guadagna visibilità dopo aver aumentato la partecipazione in Commerzbank. Bene anche Intesa Sanpaolo, Banca Mediolanum e Azimut, premiata dai dati di raccolta.

Nvidia da record, Meta scommette ancora sul tech

Oltre oceano, Wall Street chiude in positivo: il Nasdaq guadagna quasi l’1%, sostenuto dai verbali della Fed che lasciano aperta la porta a un possibile taglio dei tassi entro l’anno. A far notizia è soprattutto Nvidia, che entra nella storia superando per la prima volta i 4.000 miliardi di dollari di capitalizzazione: è la prima azienda al mondo a farlo, spinta dal boom dell’intelligenza artificiale generativa. Nel frattempo, Meta rafforza la sua alleanza con EssilorLuxottica, acquisendo una quota sotto il 3% per circa 3,5 miliardi di dollari. L’obiettivo è sviluppare occhiali smart con tecnologie AI, in quella che Mark Zuckerberg definisce “la piattaforma del futuro”.

Dazi, valute e materie prime: l’equilibrio è sottile

Sul fronte geopolitico, i dazi restano un’incognita. Donald Trump ha annunciato nuovi aumenti fino al 200% su alcuni prodotti, incluso un 50% sul rame, ma il rinvio all’1 agosto lascia ancora margini per la trattativa. Bruxelles spinge per un accordo e prepara contromisure. Intanto, i mercati restano fiduciosi: si scommette che le minacce resteranno in parte sulla carta. Sul valutario, il dollaro resta forte contro euro (1,17), mentre tra le materie prime il rame vola negli Usa e affonda a Londra e Shanghai per via delle nuove tariffe. Il petrolio resta stabile (Wti a 68 dollari, Brent a 70), in rialzo invece il gas ad Amsterdam. Lo spread BTp-Bund chiude stabile a 88 punti base, con il rendimento del decennale italiano in lieve calo al 3,55%.

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