Persi i contatti con Maven, la sonda non riemerge dal lato oscuro di Marte

La sonda Maven, che dal 2014 monitora l’atmosfera superiore di Marte, ha perso improvvisamente i contatti con la Terra. La missione di Maven, acronimo di Mars Atmosphere and Volatile Evolution, avrebbe dovuto continuare per due anni, ma la qualità dei dati che è riuscita a raccogliere ne ha prolungato l’attività. La NASA ha ricevuto l’ultimo segnale dalla sonda il 6 dicembre 2025, poco prima che entrasse nella zona oscura del Pianeta Rosso.

Da lì, MAVEN non è più riemersa e il team della NASA non è riuscito a stabilire alcuna comunicazione con il veicolo. Telemetria e segnali radio si sono interrotti bruscamente, anche se gli ultimi dati ricevuti indicavano che tutti i sistemi di bordo funzionavano normalmente. «I team operativi NASA stanno indagando sull’anomalia per affrontare la situazione. Ulteriori informazioni saranno condivise non appena disponibili».

La sonda Maven
Sessant’anni di esplorazione marziana: quali sono le sonde che studiano il Pianeta Rosso

Dal 1957, data di inizio dell’Era spaziale, l’uomo ha lanciato nello spazio satelliti per comunicazioni, stazioni orbitanti, sonde interplanetarie. Intorno alla Terra e nello spazio profondo si muovono migliaia di corpi artificiali che da decenni percorrono milioni di chilometri. Da sempre al centro dell’attenzione per le principali agenzie mondiali, Marte è il pianeta del Sistema solare che conosciamo meglio.

La prima missione su Marte (riuscita), Mariner 4, venne lanciata dalla NASA il 28 novembre 1964; mentre il primo veicolo spaziale a orbitare intorno a Marte fu la sonda russa Mars 2 nel 1971. A metà degli Anni ’70, l’esplorazione del Pianeta Rosso si è fermata per oltre un ventennio. Attualmente sono sei le sonde che gravitano nell’orbita marziana oltre a Maven: Mars Reconnaisance Orbiter, Mars Odyssey, Mars Express, Trace Gas Orbiter, Tianwen-1 e Hope.

Mars Reconnaisance Orbiter è stata lanciata nell’agosto 2005 da Cape Canaveral, Florida. Arrivata nell’orbita di Marte nel marzo 2006, fotografa la superficie marziana con un dettaglio senza precedenti e analizza la composizione del suolo per scoprire aree di interesse scientifico e ipotetiche zone di atterraggio.

Mars Odyssey è la missione marziana più longeva ancora attiva: lanciata nell’aprile 2001 dal Cape Canaveral Air Force Station, è arrivata in orbita nell’ottobre dello stesso anno. Studia la composizione chimica del pianeta e fa da ripetitore per le comunicazioni con i rover.

Il pianeta Marte
Altre sonde in missione

Mars Express, sonda dell’Agenzia Spaziale Europea, è stata lanciata dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan nel giugno 2003. Arrivata in orbita marziana nel 2023, studia la struttura interna, la mineralogia della superficie e l’atmosfera del pianeta.

ExoMars Trace Gas Orbiter, è stata lanciata nel marzo 2016 dal Baikonur Cosmodrome Site 200 in Kazakistan ed è arrivata in orbita nell’ottobre 2016. Questa ha come obiettivi principali la ricerca di gas nell’atmosfera che potrebbero indicare processi biologici.

Tianwen-1 è la sonda della seconda missione interplanetaria dell’Agenzia Spaziale Cinese. Partita nel luglio 2020 dalla base di Wenchang sull’Isola di Hainan. E’ arrivata in orbita marziana nel febbraio 2021. Studia il clima il clima, la geologia e il campo magnetica di Marte.

Hope è stata lanciata nel luglio 2020 dal Tanegashima Space Centrer in Giappone ed è arrivata in orbita nel febbraio 2021. Inviata con l’obiettivo di fornire la prima visione completa dell’atmosfera marziana, questa sonda analizza i cambiamenti del tempo e del clima sul pianeta e crea un modello dell’atmosfera marziana utile per confronti con la Terra e altri pianeti.

La traiettoria della sonda Hope
La traiettoria della sonda Hope

A cura di Sebastiano Lodovici e Giovanni Martinelli

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