Beppe Grillo firma un insolito accordo, quello con il virologo Roberto Burioni. Protagonista della campagna pro-vax e nemico delle bufale in medicina, l’accademico pesarese non gode di grande stima tra i pentastellati. Ora, però, il padre dei grillini firma il Patto per la Scienza in cui si impegna a non sostenere o tollerare forme di pseudoscienza o pseudomedicina pericolose per la salute pubblica.
Non è l’unico, a firmare il Patto per la Scienza è stato anche Matteo Renzi e presto potrebbe sottoscriverlo pure Forza Italia. I partiti politici – secondo questo testo – dovrebbero impegnarsi su 5 punti: sostenere la scienza come valore universale senza colore politico, non negare principi già affermati e provati secondo scienza, governare in modo da impedire agli pseudoscenziati di creare paure ingiustificate tra la popolazione, implementare programmi capillari di informazione per le persone e assicurare alla scienza adeguati finanziamenti pubblici partendo da un raddoppio dei fondi ministeriali per la ricerca biomedica di base.
Il documento arriva nel pieno di una polemica a seguito dell’annuncio delle dimissioni del presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi. «Lascio l’Istituto superiore di sanità – aveva detto – Il governo ha preso posizioni antiscientifiche».
Tempi duri per la medicina, non solo per quanto riguarda le paure della popolazione, gravemente disinformata e confusa da una serie di fake news sui vaccini, ma anche nell’ambito politico. Ha fatto, per l’appunto, molto discutere la vicenda che ha visto protagonista la ministra della Sanità Giulia Grillo, accusata di aver schedato politicamente i membri del Consiglio Superiore di Sanità, sollevati dall’incarico. Tutto sotto la lente d’ingrandimento del ministero. Comprese le intenzioni di voto.