Parigi, candidato sindaco si ritira dopo la diffusione di un suo video hot

Benjamin Griveaux era uno dei principali candidati a sindaco di Parigi, per La République en Marche (Lrm) e si è ritirato il 14 febbraio, in seguito alla diffusione di sue immagini a sfondo sessuale.

Griveaux è un fedelissimo del presidente francese Emmanuel Macron, che appartiene infatti proprio a Lrm. La decisione «gli costa», ammette, anche perché arriva a un mese dalle elezioni municipali. Ma di fronte a questo «attacco ignobile» non ha avuto scelta perché, ha detto, «le mie priorità sono chiare, prima la famiglia».

«un attacco alla mia vita privata»

La sua uscita dalla corsa elettorale è un duro colpo anche per Macron, che lo aveva fortemente sostenuto politicamente.

Nelle dichiarazioni rilasciate, Griveaux spiega che è oltre un anno che lui e la sua famiglia devono fare fronte agli attacchi subiti: «Parole diffamanti, bugie, pettegolezzi, attacchi anonimi, rivelazioni di conversazioni anonime e minacce di morte. Questo torrente di fango – ha detto – mi danneggia ma soprattutto fa male a chi amo. Come se non bastasse, ieri, si è superato un ulteriore livello. Un sito web e dei social network ha messo in discussione la mia vita privata».

Adesso però in difficoltà non è solo la vita privata dell’ex candidato sindaco, ma anche La République en Marche, che adesso si trova senza il capo della lista e che in meno di trenta giorni deve trovare un valido sostituto.

 

Chi ha distribuito il video

Il video che ritrae Griveaux e che lo ha indotto a ritirarsi è stato pubblicato online e poi rivendicato dall’artista Piotr Pavlensky. L’artista avrebbe agito per denunciare l’ipocrisia del candidato sindaco, come ha precisato al giornale Libération, anche se non ha dato indicazioni di come ne sia entrato in possesso.

Pavlensky è un dissidente russo che negli anni passati ha attirato molta attenzione in Occidente. Conosciuto per le sue performance autolesioniste messe in atto per protestare contro il governo Putin, era stato arrestato in Russia con l’accusa di vandalismo, motivo che lo aveva portato a chiedere asilo proprio in Francia.

Le azioni di Pavlensky in Francia

Una volta che da Parigi hanno accolto la richiesta è passato però poco tempo prima che venisse malvisto anche Oltralpe. Pavlensky ha infatti smesso di prendere Putin come bersaglio ed è passato alle istituzioni francesi.

È il gennaio 2017 quando l’artista dà fuoco alla porta di una delle filiali della Banca di Francia a Parigi, un’azione per cui è stato già condannato a 3 anni di reclusione nel 2019. La pena è poi stata sospesa.

L’artista invoca una nuova rivoluzione francese contro «i banchieri che hanno sostituito i despoti». Agli occhi della Francia Pyotr Pavlensky è quindi passato dall’essere apprezzato come un dissidente all’esser visto come nella sua patria russa, ovvero come un vandalo.  È uno degli artisti più controversi e ha promesso di «denunciare il puritanesimo in politica e l’ipocrisia dei suoi responsabili». L’attacco alla figura di Benjamin Griveaux rientra quindi in questo schema di azione e come ha fatto sapere lo stesso Pavlensky, Griveaux è solo la prima vittima.

Federica Ulivieri

Nasce sulla costa Toscana e si laurea magistrale in Storia Contemporanea a Pisa. Vola nelle lande desolate dello Yorkshire, dove inizia a occuparsi di traduzione. Un inverno troppo rigido la fa tornare in Italia, un po' pentita di averla lasciata. Le piace scrivere di esteri, con una predilezione per l'Africa. Ha recitato a teatro per 15 anni e ha una grande passione per i fumetti, le piace leggerli, scriverne e disegnarli: è infatti anche una vignettista di attualità.

No Comments Yet

Leave a Reply