Panama Papers: indagini su presunti spionaggi a Lionel Messi

Sembra che il calciatore Lionel Messi sia stato spiato da diversi organismi di Stato per verificare un suo possibile coinvolgimento in una delle società nominate nella lista dei «Panama Papers». A riferirlo è il giornale argentino Telam.

Con Panama Papers si intende la più grande fuga di notizie (11,5 milioni di file) dell’aprile 2016 che portò ad accuse per evasione fiscale di vari capi di stato, politici e personaggi di rilievo, come il calciatore Messi. Ma non solo. Secondo l’Espresso, le carte rivelarono anche i segreti finanziari di «investitori ricchissimi, stelle dello spettacolo, politici corrotti, dittatori africani, oligarchi russi, ministri europei, evasori americani, narcotrafficanti sudamericani e tesorieri della mafia italiana».

L’azione di spionaggio sarebbe avvenuta illegalmente durante il governo di Mauricio Macri. Secondo quanto riportato infatti, il nome di Messi sarebbe comparso in un elenco di 60 persone su cui lo Stato argentino avrebbe poi realizzato ricerche, basandosi sui dati del Fisco argentino o della Direzione nazionale delle migrazioni.

Ora, il giudice federale Rodolfo Canicoba Corral ha deciso di indagare per scoprire se in questo elenco, oltre a politici, magistrati, giornalisti e personaggi dello spettacolo, vi fosse anche l’attaccante del Barcellona. Telam sottolinea come le indagini riguardino «attività di spionaggio e intelligence illegali come, per esempio, controlli sulle Entrate e Uscite del Paese di giudici e dirigenti politici, tra gli altri. Tra gli organismi consultati, vi sono anche il Ministero della Sicurezza della Nazione, l’agenzia di intelligence del Ministero dell’Economia argentino, la Gendarmeria Nazionale, la Procura della Nazione, la Polizia Federale Argentina, la Polizia di Sicurezza Aeroportuale e la Prefettura Navale Argentina».

Cosa sono i Panama Papers

Il nome Panama Papers copia i precedenti Pentagon Papers del 1971, quando 7 mila pagine di documenti segreti sulla guerra del Vietnam vennero fatti arrivare prima al New York Times e poi al Washington Post.

I Panama Papers sono documenti riservati di uno studio legale di Panama: il Mossack Fonseca. L’attività principale di questo studio era quella di creare e gestire conti offshore in paradisi fiscali come Panama, Isole Vergini, Svizzera, Seychelles, Bahamas o Isole Cayman.

Il problema dei paradisi fiscali sta proprio nella loro segretezza. Infatti, ognuno è libero di depositari i propri soldi all’estero. In questo caso però dovrebbero dichiararlo al fisco per poter pagare le tasse nel Paese in cui ha prodotto l’utile. Diverse società però non denunciano il versamento per non pagare le tasse e si affidano a questi paradisi che accolgono i soldi in cambio di riservatezza.

L’implicazione di Messi nei Panama Papers

Lionel Messi nel 2016 risultò presente su questi documenti come proprietario di una società offshore di Panama. Il nome di questa impresa sarebbe stato Mega Star Enterprise Inc. controllata da lui e dal padre Jorge. Dal momento della fuoriuscita dei fascicoli fino al 22 febbraio 2017, la società del calciatore avrebbe provato a compilare moduli Sar (Suspicious activity report). Ovvero rapporti speciali con l’obiettivo di rimettere tutte le carte in regola.

Il calciatore argentino e suo padre erano già stati condannati, nel luglio 2016, per un’altra frode fiscale, non collegata ai Panama Papers. Condanna che gli costò 21 mesi con la condizionale e multa da 2 milioni di euro. Per questo, nel 2016 Messi provò ad allontanarsi dallo scandalo dichiarandosi “pulito” dal punto di vista finanziario.

Giulia Taviani

24 anni, nasco a Verona, mi sposto a Milano ma sogno Bali. A sei anni ho iniziato a scrivere poesie discutibili, a 20 qualcosa di più serio. Parlo di attualità nel podcast "Mo' To' Spiego" e di vino in "De Buris: Il lusso del tempo". Ho scritto di cinema, viaggi, sport e attualità, anche se sono fortemente attratta da ciò che è nascosto agli occhi di tutti. A maggio 2020 ho pubblicato il mio primo libro "Pieno di Vita"

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