Padre Paolo Dall’Oglio potrebbe essere vivo. Secondo il Times il sacerdote rapito a Raqqa, in Siria, il 21 luglio 2013, sarebbe oggetto di una trattativa tra l’Isis e le forze curde arabe. Lo Stato Islamico starebbe infatti cercando di sfruttare il rilascio di tre ostaggi occidentali, tra cui appunto il prete italiano, per guadagnarsi una via di fuga sicura. Da parte dei curdi è però arrivata la smentita: Mustafa Bali, il portavoce delle Forze siriane democratiche (Sdf), ha dichiarato all’Ansa di non essere a conoscenza delle condizioni di Dall’Oglio e della sua permanenza come ostaggio nel territorio in mano all’Isis.
La notizia è stata riferita dal Times, in base alle dichiarazioni di alcune fonti curde. Gli altri due ostaggi legati alla presunta operazione sono il giornalista inglese John Cantlie e un’infermiera della Croce Rossa dalla Nuova Zelanda. I tre furono rapiti separatamente nei primi giorni dell’ascesa del gruppo terroristico di matrice islamica. Cantlie è comparso in diversi video di propaganda del califfato.
Il Vaticano si dice anch’esso estraneo alla notizia. Alcune fonti qualificate hanno dichiarato all’Ansa di non aver nessun tipo di riscontro. «L’unica cosa che possiamo dire in questo momento è che continuiamo a pregare perché padre Paolo Dall’Oglio sia vivo» ha commentato il direttore della Sala stampa vaticana Alessandro Gisotti. «Mi associo alle parole di speranza pronunciate questa mattina dal nunzio apostolico in Siria, cardinal Mario Zenari, che abbiamo avuto modo di sentire» ha aggiunto Gisotti. «Niente è da escludere, ma bisogna aspettare: certo, sarebbe una bellissima notizia» erano state infatti le parole di Cardinal Zenari.