Un’edizione degli Oscar che si rivela sempre più straordinaria.
Ne abbiamo avuto già un sentore, viste le precauzioni prese in piena emergenza sanitaria. Per preservare l’attesissima Notte delle stelle, la si è fissata il 25 aprile, con due mesi di ritardo rispetto l’usuale calendario. Inoltre la 93° cerimonia hollywoodiana, si terrà dal vivo ma in location differenti, non semplicemente nel consueto Dolby Theatre di Los Angeles.
Ma soprattutto, la sua importanza risiede nelle Nomination. Queste sono state rivelate in diretta, il 15 marzo, dal cantante Nick Jonas e dall’attrice Priyanka Chopra, sposati dal 2018. Elegantissimi, in contrasto: lui vestito di giallo, lei in blu. Quasi come per ricordare quanto attesi e sognanti saranno gli abiti delle star sul tappeto rosso.
Le Nomination variegate
Quella del 2021, è una delle edizioni più varie di sempre: molte donne e star di colore sono state nominate.
In una categoria come quella del Miglior Regista, che storicamente ha trascurato le donne, si individuano ben due candidature femminili. Tre anni fa, Natalie Portman ha presentato questa categoria ai Golden Globes, con un filo di rabbia nella sua voce: «Ecco i candidati, tutti maschi» disse.
Questa volta, ci sono due donne Chloè Zhao per il suo lavoro “Nomadland” ed Emerald Fennel per “Promising Young woman” ad affiancare Lee Isaac Chung, David Fincher e Thomas Vinterberg. Sono rispettivamente la 6° e la 7° donna nominate per questo premio, che si aggiungono ad altre cinque colleghe di cui solo una – Kathryn Bigelow per “The Hurt Locker” nel 2010 – aveva vinto.
Ad un altro dato bisogna fare riferimento: e cioè la candidatura del Miglior Attore. Cinque protagonisti per tre continenti che garantiscono un gruppo piuttosto eterogeneo. Sono stati chiamati in causa due britannici come Anthony Hopkins, alla sua sesta nomination, per “The Father” e Gary Oldman, alla terza, per “Mank”. A completare la categoria, Riz Ahmes di origini pakistane, star di “Sound of Metal” e il coreano Steven Yeun, per la sua performance in Minari, primo asiatico in gara per questa nomina. Si staglia un altro nome tra i favoriti per la statuetta. Quello di Chadwick Boseman, per “Ma Rainey’s Black Bottom”. L’attore, scomparso lo scorso agosto, potrebbe replicare la vincita di un premio postumo già avvenuta con Heath Ledger e Peter Finch.
Per la Migliore Attrice, la compagna sullo schermo di Boseman in “Ma Rainey’s Black Bottom”, Viola Davis fronteggia la straordinaria performance di Vanessa Kirby in “ Pieces of a Woman”. Chiudono la categoria Carey Mulligan (“Promising Young Woman”), Andra Day (“The United States vs. Billie Holiday”), e Frances McDormand (“Nomadland”).
È possibile individuare tra le diverse liste, una pellicola presente con particolare intensità. Si tratta di “Mank” di David Fincher, che ha guadagnato 10 candidature totali: uno sguardo in bianco e nero costruito attorno Citizen Kane, lo straordinario lungometraggio di Orson Welles. A seguire, con 6 nomination “The Father”, “Judas and the Black Messiah”, “Minari”, “Nomadland”, “The Trial of the Chicago 7” e “Sound of Metal”.
L’anno dello streaming
Quest’anno è stato diverso per il Cinema. Le sale cinematografiche hanno dovuto fare i conti con chiusure che si sono trascinate a lungo. Potrebbe essere considerato l’anno dello Streaming: numerosi film sono entrati nelle case delle persone, senza passare per le multisala. Netflix predomina ancora una volta con ben 35 nomination, grazie soprattutto al trionfo di Mank.
L’Italia corre agli Oscar
L’Italia gioisce per la Nomination per la miglior canzone “Io sì”(Seen) colonna sonora di “La vita davanti a sé” cantata dalla voce di Laura Pausini, già vincitrice del Golden Globe 2021.
«Ancora non ci credo. Poter far parte di un progetto così speciale come “The Life Ahead” con Edoardo Ponti e Sophia Loren è stato per me uno dei regali più grandi che la vita potesse farmi» ha scritto su Instagram la cantante.
Tra le candidature per i costumi e il make up, troviamo la pellicola “Pinocchio” di Matteo Garrone. Tuttavia, bisogna registrare un’assenza. Infrante le speranze di Francesco Rosi per il film documentario “Notturno” che non riesce ad entrare in categoria.
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