Domenica di sangue in Nigeria. Alcuni uomini armati hanno aperto il fuoco contro i fedeli nella chiesa cattolica di San Francesco a Owo, nello stato di Ondo. Le vittime sarebbero almeno 50, tra cui anche donne e bambini.
La strage
«Stavamo per concludere la funzione quando abbiamo iniziato a sentire gli spari provenire da diverse parti». A dirlo è Padre Andrew Abayomi, che spiega come lui e i fedeli siano rimasti nascosti in chiesa per 20 minuti. Nonostante questo, la strage non è stata evitata. Non ci sono ancora numeri ufficiali, ma i morti sarebbero almeno 50 e decine i feriti, alcuni dei quali in condizioni gravissime. La diocesi di Ondo ha smentito che siano stati rapiti sacerdoti o fedeli, come avevano invece inizialmente riportato alcuni testimoni.
Il governatore locale Akeredolu ha parlato di «attacco vile e satanico», spiegando come verranno utilizzate tutte le risorse disponibili per «dare la caccia a questi assalitori». Un video che circola su internet mostra i corpi di alcune delle vittime riversi sul pavimento della chiesa in pozze di sangue. Al dolore generale si è unito anche il Papa, che prega per le vittime e per il Paese.
La situazione nel Paese
Questo drammatico episodio di inserisce in un contesto sociale molto delicato. La Nigeria è infatti da anni teatro di tensioni e conflitti interetnici e interreligiosi. Sono in aumento, in particolare, le violenze contro i cristiani: negli ultimi venti giorni sono stati rapiti tre sacerdoti, uno dei quali è stato poi ucciso. Secondo un rapporto dell’International Committee on Nigeria, sono più di 100mila i cristiani uccisi nel Paese negli ultimi vent’anni. A compiere i massacri gli jihadisti di Boko Haram – gruppo terroristico islamico legato ai miliziani dell’Isis – e i pastori nomadi fulani.
Per le autorità sarebbero proprio questi ultimi i responsabili della strage di Owo, al momento non rivendicata. L’assalto alla chiesa potrebbe infatti rappresentare una vendetta per le misure restrittive applicate dal governatore di Ondo contro i fulani, alla ricerca di nuovi terreni a causa dei cambiamenti climatici. In questi anni la regione aveva goduto di una relativa pace, lontana dalle zone del nord solitamente colpite dalle bande criminali.
«Questo Paese non si arrenderà mai al male e ai malvagi, e le tenebre non vinceranno mai la luce» il commento del presidente nigeriano Muhammadu Buhari.