Niente viaggi in aereo se è possibile raggiungere la destinazione in treno in meno di due ore e mezza. Questa la legge approvata in prima lettura dall’Assemblea Nazionale – la camera bassa francese – lo scorso 10 aprile. La misura, che per entrare in vigore dovrà ricevere il via libera del Senato, è stata elaborata a partire da alcune proposte della Convenzione dei Cittadini sul Clima, un comitato di 150 cittadini francesi estratti a sorte dal governo per discutere di iniziative a tutela dell’ambiente.
La trattativa con Air France
Se fosse confermata, la legge porterebbe all’abolizione di numerose tratte aeree interne, come i voli fra Parigi e Nantes, Lione o Bordeaux. La misura, però, prevede anche delle eccezioni, per consentire ad esempio i voli interni di collegamento che partono dall’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi.
La proposta di legge arriva a qualche mese di distanza dalla chiusura delle trattative fra l’Eliseo e Air France-KLM, compagnia aerea nella quale lo Stato francese detiene una quota di partecipazione del 14,3%. L’accordo siglato a inizio anno prevede che il governo stanzi un pacchetto di 7 miliardi di aiuti finanziari a Air France in cambio dell’abolizione di alcuni voli interni.
Le critiche dei Verdi
Nonostante la misura sia pensata per ridurre l’inquinamento atmosferico, le prime critiche sono arrivate proprio dalle associazioni ambientaliste. Il progetto di legge originale, infatti, prevedeva l’abolizione di tutte le rotte aree nazionali sostituibili con un viaggio in treno di massimo quattro ore. Il testo della legge è stato poi modificato, perché, come spiegato dal ministro dei Trasporti francese Jean-Baptiste Djebbari, «rischiava di isolare i territori senza sbocco sul mare». Da qui la necessità di portare la durata massima del viaggio in treno a due ore e mezza: un compromesso che è stato fortemente criticato dai Verdi, secondo cui la nuova misura rischia di produrre ben pochi benefici nella riduzione delle emissioni di CO2.