‘Ndranghetisti, politici, massoni, imprenditori, avvocati e commercialisti. C’è di tutto all’interno dell’organizzazione scoperta dai Ros dei Carabinieri in un’operazione denominata «Rinascita-Scott» e che ha portato all’arresto di 334 persone. Tra le figure più illustri finite in carcere quella di Gianluca Callipo, il presidente di Anci Calabria e sindaco di Pizzo (Vibo Valentia) e quella di Giancarlo Pittelli, ex parlamentare di Forza Italia ed ex della Commissione Giustizia alla Camera. Anche un comandante della polizia municipale di Vibo Valentia tra gli arrestati, Filippo Nesci, e un avvocato, Francesco Stilo, legale del titolare dell’assegno di 100 milioni euro fermato alla frontiera con la Svizzera.
Ramificazioni in Italia e all’Estero
L’operazione, frutto di due anni di indagini, è stata definita dal procuratore distrettuale di Catanzaro, Nicola Gratteri, come «la più grande dopo il maxi processo di Palermo». In tutto gli indagati sono 416 e le indagini sono state possibili grazie al lavoro di 2500 carabinieri dei Ros e dei comandi provinciali con il supporto del Gis, del Reggimento paracadutisti, degli squadroni eliportati Cacciatori di Calabria.
Le accuse di associazione a delinquere di stampa mafioso, omicidi, estorsioni, usura, intestazione fittizia di bene e riciclaggio, hanno messo in ginocchio le cosche del vibonese, Mancuso di Limbadi e lo Bianco-Barba.
Numerose le regioni in cui la ‘ndrangheta vibonese si è ramificata: le indagini infatti hanno interessato Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata con arresti anche in Germania, Svizzeria e Bulgaria grazie alla collaborazione con le forze di Polizia locali. Per «l’eccezionalità del caso» è stato disposto il carcere anche per gli ultra-settantenni coinvolti.