Dal 2 al 10 dicembre, lo Human Lab Iulm, presenta Sopravvivere alla Crisi, il ripostiglio di monete dagli scavi di Calvatone – Bedriacum, una mostra fotografica interattiva dedicata interamente al “Calvatone 2018”: un ripostiglio di monete trovato nel 2018 tra le macerie di un edificio dell’omonimo paese, in provincia di Cremona. L’intento dell’esibizione è quello di avvicinare il metodo di osservazione dei numismatici al grande pubblico.
Il progetto, a cura di Gioia Zenoni, project manager Human Lab, è stato presentato da Francesca Gambarini, giornalista economica e firma del Corriere della Sera, e nasce da una collaborazione fra l’Università degli Studi di Milano e la stessa Iulm. L’obiettivo è comunicare in maniera più semplice le discipline umanistiche che sono invece difficili da proporre con la scrittura espositiva. La visione ideologica curatoriale crea un ponte fra l’archeologia e il mondo contemporaneo.
“Sopravvivere alla Crisi”
«Il tema Sopravvivere alla Crisi, è un argomento che permette di contestualizzare le paure degli uomini e i meccanismi che mettono in atto quando c’è una crisi», sottolinea la curatrice Gioia Zenoni. Se non altro, la tesorizzazione delle monete, ha permesso il ritrovamento delle stesse, lasciando ai posteri importanti messaggi politici sui loro rovesci.
Una connessione fra ricerca scientifica e tempo presente, resa possibile grazie a uno strumento quale il “Reflectance Trasformation Imaging” (RTI). Un’abilità tecnica, che consente a coloro che non sono in possesso degli strumenti di lettura adeguati, di avvicinarsi alla scoperta dei reperti archeologici. La Rti si avvale di un dispositivo che permette una documentazione altamente dettagliata dei reperti, trasmettendo un’altissima materialità delle monete.
Con questo strumento l’interazione è possibile, anzi è molto più semplice. Le immagini fotografiche vengono trasmesse in tempo reale. Si possono scorgere tutte le caratteristiche estrinseche della materia: lucentezza, volume, porosità e forma. Una rappresentazione che va ben oltre la successione numerica d’immagini fotografiche e documenti custoditi all’interno di teche in vetro.
L’intento dello Human Lab IULM, nato all’inizio del 2019 all’interno dell’Università, è quello di sviluppare nuovi progetti di ricerca transdisciplinare nell’ambito delle scienze umanistiche.