Carlo Tognoli è deceduto a Milano a causa delle complicazioni legate al post Covid-19. L’ex sindaco, 82 anni, aveva contratto il virus nell’ottobre 2020 mentre si trovava all’Istituto Ortopedico Gaetano Pini, al cui interno era stato ricoverato per una frattura al femore. Socialista riformista, due volte sindaco di Milano, europarlamentare, deputato, quattro volte ministro, Tognoli è stato una figura di riferimento per l’intera classe politica milanese sino alla sua morte.
Sindaco di Milano
Classe 1938, giornalista, Tognoli deve alla politica la sua grande notorietà. La sua carriera inizia a soli 23 anni, nel 1958, quando entra nel Partito Socialista Italiano (Psi). Diviene, qualche anno dopo, consigliere comunale a Cormano (MI). Poi ricopre la carica di assessore a Milano, prima all’Assistenza e Sicurezza Sociale, poi al Demanio, al Patrimonio e, infine, ai Lavori Pubblici. Nel 1976 diventa il più giovane sindaco della città.
Tognoli siede a Palazzo Marino per dieci anni, due mandati fino al 1986. Guida quindi la città alla fine degli anni di piombo e negli anni in cui Milano diviene la capitale economica d’Italia. Sotto la sua direzione inizia la costruzione della linea 3 della metropolitana, la gialla. A lui si deve anche la realizzazione del passante ferroviario e il prolungamento di altre due linee della metropolitana, la verde e la rossa.
La carriera da ministro
Nel 1984, Tognoli diventa europarlamentare, ruolo che mantiene fino al 1987. Eletto deputato alle elezioni del 2 luglio del 1987, ricopre quattro volte la carica di ministro. Dapprima è ministro per i Problemi delle Aree Urbane, dal 1987 al 1989, nei governi Goria e De Mita. Poi è ministro del Turismo e lo Spettacolo, tra il 1990 e il 1992, nei governi Andreotti sei e sette.
Nel 1992 viene coinvolto nello scandalo Tangentopoli con l’accusa di ricettazione insieme al collega di partito, Paolo Pillitteri (suo successore come sindaco di Milano): fu assolto da ogni accusa. Decide allora di ritirarsi dalla politica, ma rimane comunque una voce molto ascoltata, soprattutto dal centrosinistra milanese. Conclusa l’esperienza politica, lavora in Mediobanca. È stato, inoltre, presidente del Museo della Scienza e della Tecnologia, della Fondazione Ospedale Maggiore di Milano e dell’Istituto per la Scienza dell’Amministrazione Pubblica.
Cordoglio social
Tognoli è stato definito su Twitter da Bobo Craxi, figlio del segretario socialista Bettino, «un pezzo della storia milanese, della storia socialista». Parole di apprezzamento sono giunte anche dall’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia: «con la sua scomparsa Milano perde una figura di riferimento, un protagonista del dibattito pubblico ascoltato e rispettato».
Da un sindaco all’altro, pure Giuseppe Sala ha espresso su Twitter il proprio cordoglio per la scomparsa di Tognoni, definito «un milanese vero. Per me un maestro e un amico sincero». Persino uno dei possibili sfidanti di Sala alle prossime elezioni comunali, Marcello Lupi, ha manifestato grande riconoscenza nei confronti di Tognoli. Ciò, a dimostrazione di come l’ex sindaco fosse apprezzato da tutte le forze politiche.
I tweet di Craxi e Sala:
Carlo Tognoli, un pezzo della storia milanese, della Storia Socialista e anche della nostra vita che se ne va.
Un grande dolore. pic.twitter.com/N7r6Dsuij3— Bobo Craxi (@bobocraxi) March 5, 2021
Milano piange la scomparsa di Carlo Tognoli, un grande sindaco della nostra città, un uomo politico concreto e aperto alle riforme. Un milanese vero. Per me un maestro e un amico sincero. Mi unisco al dolore della famiglia.
— Beppe Sala (@BeppeSala) March 5, 2021