Di nuovo una tragedia casalinga dovuta a intossicazione da monossido di carbonio. Stamattina a Sassoferrato, in località Aspro di Colledanoce, in provincia di Ancona una bambina di 10 anni è morta mentre stava dormendo a causa delle esalazioni di monossido di carbonio.
Sembrava una giornata come tutte le altre. Il padre che inizia a lavorare presto la mattina, si era alzato alle 6 come ogni giorno per andare a lavoro. Quando la madre è andata a svegliare i bambini per prepararli alla scuola, il monossido aveva già ucciso la piccola. La madre, cercando aiuto, si è rivolta prima ai vicini e poi a vigili del fuoco e 118. Quest’ultimi però hanno potuto soltanto aiutare il fratellino di 7 anni, anch’egli intossicato ma ancora vivo. Il ragazzo è stato trasportato al ospedale di Fano, dove è stato sottoposto a sedute di ossigenoterapia nella camera iperbarica. Dal reparto, gestito da Iperbarica Adriatica srl, hanno dichiarato: «Il bambino è sveglio e collaborante, anche se un po’ insonnolito: le speranze per una ripresa ci sono tutte». I genitori sono incolumi ma sotto shock.
Proprio ieri a Matellica, in provincia di Macerata, un’intera squadra di giovani calciatori era rimasta intossicata.
I vigili del fuoco, dopo questa ennesima tragedia, hanno sottolineato: «Il monossido di carbonio è infido perché non si avverte alcun odore né colore. Si produce negli impianti installati male, o non ancora mantenuti correttamente, e nei locali chiusi senza alcun spiraglio di aerazione». Hanno poi raccomandato «a tutta la popolazione di affidarsi a tecnici abilitati per controllare l’integrità e la pulizia della canna fumaria, nonché la conformità alle norme tecniche del proprio impianto o apparecchio, ed evitare assolutamente il fai da te».