Milano: ustioni per reazione allergica al farmaco, un uomo ricoverato

Un uomo di 41 anni è stato ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano per ustioni sulla quasi totalità del corpo, comparse alcune settimane dopo come reazione alla somministrazione di un medicinale anti-infiammatorio. Tra i primi sintomi ha presentato anche febbre ed eruzioni cutanee a labbra e alle mucose delle vie aeree.

Tutto ciò sarebbe ricollegabile alla Sindrome di Lyell, una necrosi tossico-epidermica, chiamata così nel caso in cui le aree ustionate superino il 30% del corpo. La patologia si suddivide infatti in due stadi. Il primo è quello appena citato, il secondo viene definito Sindrome di Stevens-Johnson e si verifica quando interessano meno del 10% della superficie corporea. In questo caso si assiste solo a un arrossamento più o meno diffuso e alla formazione di bolle che, come spiega l’allergologo della struttura ospedaliera Niguarda, Jan Schoreder, «rompendosi danno luogo ad ampie aree con distacco dell’epidermide e lesioni alle mucose degli occhi, del cavo orale e dei genitali».

Ricoverato per tre settimane all’ospedale Niguarda

L’uomo è stato ricoverato per tre settimane in terapia intensiva nell’ospedale Niguarda. La struttura fa parte del gruppo React (registro eventi avversi cutanei) dal 2009, uno studio multiregionale promosso dalla Farmacovigilanza della regione Lombardia, con lo scopo di monitorare le gravi reazioni dei farmaci che interessano la pelle.

«Molto spesso, questi pazienti hanno bisogno di assistenza respiratoria, perché hanno una compromissione della bocca e delle prime vie aeree, per cui spesso vengono intubati. Le terapie prevedono infusione di morfina per il dolore e continue medicazioni. Il pericolo numero uno è l’elevata esposizione alle infezioni e la disidratazione», ha spiegato Franz Wilhelm Baruffaldi Preis, direttore del Centro ustioni e chirurgia plastica ricostruttiva del Niguarda.

Una cura però c’è e consiste nell’infusione di immunoglobuline e cortisone. Oltre a questo si procede con la “purificazione” del sangue, chiamata plasmaferesi. In più, i medici hanno lavorato anche sul piano epidermico, come riporta Milano Today, che aveva causato un completo distacco dell’intera barriera protettiva del corpo.

Giulia Taviani

24 anni, nasco a Verona, mi sposto a Milano ma sogno Bali. A sei anni ho iniziato a scrivere poesie discutibili, a 20 qualcosa di più serio. Parlo di attualità nel podcast "Mo' To' Spiego" e di vino in "De Buris: Il lusso del tempo". Ho scritto di cinema, viaggi, sport e attualità, anche se sono fortemente attratta da ciò che è nascosto agli occhi di tutti. A maggio 2020 ho pubblicato il mio primo libro "Pieno di Vita"

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