Milano, Sky Way e il progetto truffa dei tram sui binari sospesi

Milano, Sky Way e il progetto truffa dei tram sui binari sospesi - MasterX

Vagoni che viaggiano sospesi a oltre 500 chilometri orari tra Cologno Monzese e Vimercate, con corse ogni 15 secondi: non è un film di fantascienza, bensì il progetto presentato alla Commissione Trasporti della regione Lombardia da Sky Way, azienda bielorussa.

L’avveniristico piano per i collegamenti, se attuato, avrebbe portato a una vera e propria rivoluzione copernicana nella mobilità dei trasporti milanesi. Peccato però che si trattasse solo di una truffa architettata ad arte.

Sky Way, infatti, nonostante vantasse lavori in tutto il mondo, non ha mai realizzato un’opera di questo genere. I rappresentanti della società, ascoltati al Pirellone su richiesta del consigliere regionale leghista Andrea Monti, hanno illustrato il piano e parlato dei lavori all’avanguardia già svolti a Dubai, in India, Australia e Turchia.

«Non è stato realizzato nemmeno un progetto operativo. Stiamo assistendo a una rappresentazione artistica in commissione Trasporti», ha commentato il consigliere del PD Pietro Bussolati, che ha annunciato la natura truffaldina del piano proposto da Sky Way. È poi emerso che la collocazione dei titoli della società, con sedi in diversi paradisi fiscali, era stata bloccata dalla Commissione nazionale per le società e la Borsa.

Sky Way era già salita agli onori della cronaca l’estate scorsa, in occasione delle elezioni comunali di Messina: il controverso “tram volante” era incluso anche nel programma dell’attuale sindaco Cateno De Luca e già nel corso della campagna elettorale aveva suscitato perplessità e ironia sul web.

La storia dell’azienda bielorussa è molto controversa: concepita sulle teorie dell’ingegnere ed inventore Anatoly Yunitskiy, Sky Way vanta centinaia di rendering e ricostruzioni 3d fantascientifiche, ma nessun vagone effettivamente circolante.

Anche effettuando una ricerca sul web è possibile evincere ben poco. Oltre alle sopracitate computergrafiche, l’unica cosa che compare è una miriade di annunci pubblicitari che invita potenziali investitori a dare il loro contributo all’azienda: in cambio, solo la promessa di grossi guadagni e di «salvare il Pianeta» grazie a queste nuove tecnologie.

Ivan Casati

Nasco nel marketing e mi riscopro nel giornalismo, sempre con un unico, grande filo conduttore: la mia passione per lo sport. Il mio sogno è raccontarlo, con la penna e con la voce.

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