Una “Torre Botanica” e un “Ponte Serra”. Così rinascerà a Milano il complesso di edifici di via Pirelli, abbandonati nel 2015 dagli uffici del Comune e acquistati nel 2019 da Coima Sgr per la cifra record di 193 milioni di euro.
Il nuovo progetto di restyling del Pirellino è stato presentato ieri, giovedì 28 gennaio, e porta la firma di Diller Scofidio + Renfro e Stefano Boeri, archistar e ideatore del Bosco Verticale.
Il progetto
Il progetto di Diller e Boeri si divide in due parti: da un lato il recupero del Pirellino e del ponte su via Melchiorre Gioia, dall’altro la realizzazione di una nuova torre. L’ex grattacielo comunale, dunque, non verrà demolito, ma riqualificato, attraverso un aggiornamento degli impianti e delle performance energetiche. Stesso discorso anche per il ponte, che verrà trasformato per ospitare una vera e propria serra – pensata come un’estensione della Biblioteca degli Alberi – che ospiterà eventi, mostre ed esposizioni.
Affianco al Pirellino sorgerà poi la nuova Torre Botanica, un edificio residenziale di 110 metri d’altezza e almeno un centinaio di appartamenti. La Torre, che ospiterà 1700 metri quadrati di vegetazione, riprende il percorso di riforestazione urbana già intrapreso dall’architetto Boeri con il Bosco Verticale.
Il costo dell’intero progetto dovrebbe aggirarsi intorno ai 300 milioni di euro, compresi i 193 già investiti per acquistare il palazzo. Per i tempi di realizzazione, invece, si punta a completare i lavori in quattro anni, giusto in tempo per le Olimpiadi Milano-Cortina del 2026.
«Il nostro progetto riporta in vita un nobile edificio, propone una torre dove la botanica si intreccia con l’architettura e inventa con il nuovo ponte serra uno spazio verde aperto a tutta la città», ha commentato Stefano Boeri. «In un periodo così difficile, questo progetto rilancia nel mondo la visione di una Milano che scommette sul futuro e affronta con coraggio le grandi sfide della crisi climatica».
Il nodo delle volumetrie
Se da un lato la proprietà ha già approvato il progetto, dall’altro manca ancora il via libera di Palazzo Marino, che rischia di far saltare una parte dell’opera. Lo scontro sul recupero urbanistico fra il Comune di Milano e Regione Lombardia, infatti, potrebbe costringere i progettisti a rinunciare al Ponte Serra. La giunta Fontana ha varato una legge che prevede un bonus del 25% in più di volumetrie per chi recupera un edificio dismesso. Il Comune di Milano, però, si è opposto, temendo che questa scelta potesse tradursi in un’enorme colata di cemento sulla città.
Nelle scorse settimane, Palazzo Marino ha compilato la lista di 37 immobili dismessi a cui concedere l’eventuale bonus e tra questi figura anche il grattacielo di via Pirelli. Per il momento, però, si tratta soltanto di una delibera di giunta. Per avere il via libera definito occorre che la decisione venga approvata in consiglio comunale prima di aprile. Se ciò non avverrà, i nuovi proprietari del Pirellino non potranno usufruire del bonus e saranno costretti a rinunciare a una parte del progetto.