Dopo circa tre mesi di discussione, il Consiglio Comunale di Milano ha adottato il nuovo Piano di Governo del Territorio (Ptg), che guiderà la trasformazione della città da qui al 2030. E’ stato approvato con 26 voti favorevoli e 12 contrari, tra cui quelli di alcuni deputati del centrodestra e del Movimento 5 stelle.
«E’ un piano che mostra una grande coerenza e questa è la cosa che mi soddisfa di più» ha commentato al termine del voto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. «C’è una visione della Milano del 2030 che si basa su sviluppi urbanistici, verde e sistemi di mobilità, le tre cose in connessione, e io sono convinto che Milano continuerà a migliorare».
A chi gli ha chiesto se questo Pgt è migliore rispetto a quello presentato dall’ex sindaco Giuliano Pisapia, Sala ha risposto così: «Non voglio fare classifiche, ma penso che la situazione sia migliore perché questa atmosfera di fiducia che c’è oggi a Milano aiuta tutti ad essere più coraggiosi».
I due principali punti del nuovo Piano sono un minore consumo del suolo e la riqualificazione di alcune zone attraverso la trasformazione urbana.
Il primo punto si realizzerebbe attuando una riduzione del consumo di suolo del 4% rispetto al Piano vigente. Si vincolerebbero dunque ad uso agricolo oltre 3 milioni di mq di aree, verrebbe ampliato il parco Sud per circa 1,5 milioni mq, e avverrebbe la realizzazione del grande Parco Metropolitano attraverso la connessione ecologica tra il parco Nord e il parco Sud. E’ prevista inoltre la nascita di almeno 20 nuovi parchi tra cui i 7 previsti all’interno degli ex scali ferroviari e una incremento fino a 3 milioni del numero di alberi nell’area metropolitana.
Il secondo punto in programma prevede invece l’introduzione di Piazzale Abbiategrasso tra le nuove “porte della città”, la riqualificazione del quartiere Bonola, un tempo massimo di due anni per considerare lo stato di abbandono di un immobile dismesso e quindi procedere con il suo recupero, la realizzazione di un luogo di culto in via Novara e la trasformazione di piazza d’Armi come futuro luogo di forestazione urbana.