Negli ultimi dieci anni le aggressioni al personale Atm sono in calo: nel 2010 si contavano 219 episodi di violenza verso autisti e tranvieri, un numero che è sceso a 50 nel 2019. In metropolitana le aggressioni sono diminuite significativamente – se ne contano solo 26 quest’anno – e anche nei mezzi di superficie se ne registrano molte meno. I dati tengono conto solo delle segnalazioni ufficiali arrivate dal personale Atm. Quindi di episodi che sono stati verificati con l’aiuto delle forze dell’ordine o delle telecamere di videosorveglianza.
Aggressioni in calo, ma autisti e passeggeri non si sentono sicuri
Nonostante questi numeri sembrino incoraggianti, il problema rimane la percezione che autisti, macchinisti e tranvieri hanno della sicurezza, anche nei confronti dei passeggeri che trasportano. Le ore notturne rimangono inevitabilmente le più calde. La rete di tram e autobus sostitutivi predisposti dal Comune per la notte è molto fitta. La città è ben collegata in qualsiasi momento della giornata, anche se spesso a bordo si può trovare di tutto: si va dai clochard in cerca di riparo ai gruppi di ragazzi su di giri rientranti da notti in discoteca. Nelle zone periferiche il degrado sui mezzi è lo specchio del malessere di una società, che, a detta di Vittorio Fanelli, segretario sindacale dell’Orsa, si è «incattivita. Lo sputo, l’insulto, la spinta sono tutti episodi molto diffusi ed è come se fossero stati normalizzati. A volte capita che questi fatti non vengano nemmeno denunciati dal lavoratore per non perdere tempo o incappare in rischi».
Il clima a bordo dei mezzi rimane dunque pesante. Negli ultimi giorni un tranviere ha interrotto la corsa all’altezza di Via Mac Mahon per un litigio tra una coppia. Risultato? L’autista ha pagato la sua intromissione ricevendo da un 16enne un pugno in faccia che gli ha rotto il naso. A farci le spese non sono solo i dipendenti Atm. Anche sui treni regionali la situazione è difficile. Domenica 19 gennaio, la capotreno di un convoglio Trenord in viaggio da Como a Rho, è stata picchiata da un passeggero senza biglietto. Dopo aver notato un uomo disteso su più posti, la donna, comasca di 25 anni, lo ha invitato a sedersi correttamente. Quando gli ha chiesto di esibire il biglietto la situazione è degenerata: all’uomo, sprovvisto del titolo di viaggio, è stato chiesto di scendere dal treno alla stazione successiva. Ma non appena arrivati a Seregno, il passeggero ha aggredito alle spalle la capotreno, colpendola con calci e pugni. L’uomo, dopo che le porte si sono aperte, è riuscito a fuggire, nonostante l’intervento tempestivo della Polizia Ferroviaria. Anche in questo caso a farne le spese è stata la capotreno: 10 giorni di prognosi per la donna, che ancora sotto shock, ha denunciato di essere stata aggredita nell’indifferenza generale.
Sala: incrementare i vigilantes
La sicurezza sui mezzi pubblici passa inevitabilmente dall’aumento dei vigilantes sui mezzi e nelle banchine e dalla collaborazione stretta di quest’ultimi con le forze dell’ordine. A Milano ci sono 130 vigilantes a presidiare metrò, tram e bus. Di questi, 23 sono stati assunti nel 2019, e Atm ha assicurato che altri verranno assunti quest’anno. Negli ultimi giorni il Sindaco Beppe Sala era stato chiaro: «Ho dato mandato ad Atm di incrementare significativamente le squadre di addetti alla sicurezza nelle ore serali e notturne, ma bisogna lavorare per migliorare la percezione della sicurezza da parte degli utenti».
Le tratte più problematiche rimangono la 90 e 91 ma anche la 98 e 95 non sono da meno. Per le stazioni metro che registrano più disagi si va invece da zone quasi centrali come Loreto e Pasteur fino alle più periferiche Lampugnano, Rogoredo e Comasina.