Giuseppe Conte risponde all’accusa di «Alto tradimento».
Pomeriggio di fuoco oggi in Parlamento, dove il premier è intervenuto sul caso Mes. «Mi sono sorpreso, se posso dirlo, non della condotta del senatore Salvini, la cui “disinvoltura” a restituire la verità e la cui “resistenza” a studiare i dossier mi sono ben note, quanto del comportamento della deputata Meloni nel diffondere notizie allarmistiche, palesemente false».
Duro il contrattacco del Presidente del Consiglio che sottolinea alla Camera la mancanza di responsabilità dell’opposizione. La risposta del leader di Fratelli D’Italia non si fa attendere: «Se non ci fossero di mezzo i soldi degli italiani troverei quasi divertente ascoltare Conte mentre dice che si meraviglia di me». Poi alza i toni e aggiunge: «Non mi stupisce che possa essere meravigliato da qualcuno che difende l’interesse nazionale e rimane coerente».
Un clima teso, che ha visto alcuni deputati di Lega e Fdi richiamati all’ordine dal Presidente della Camera Roberto Fico durante l’urgente informativa riferita dal premier.
«Chi è all’opposizione – attacca Conte – sta dando prova di scarsa cultura delle regole e mancanza di rispetto per le istituzioni. E’ stato anche detto che il Mes sarebbe stato già firmato, e per giunta di notte. Anche chi è all’opposizione ha compiti di responsabilità».
Non sono quindi, andate giù a Giuseppe Conte le affermazioni che gli sono piovute addosso in questi giorni. Era stato infatti accusato da Matteo Salvini di «attentato ai danni del popolo italiano».
«Una falsa accusa di alto tradimento della Costituzione – puntualizza – è questione differente dall’accusa di avere commesso errori politici o di avere fatto cattive riforme: è un’accusa che non si limita solo a inquinare il dibattito pubblico e a disorientare i cittadini, ma è indice della forma più grave di spregiudicatezza perché pur di lucrare un qualche effimero vantaggio finisce per minare alle basi la credibilità delle istituzioni democratiche e la fiducia che i cittadini ripongono in esse».
Clima teso anche al Senato
Al Senato invece, l’ennesimo sfottò della Lega contro il primo ministro: un cartello esposto dai leghisti con scritto «Il Conte Pinocchio» costringe il presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati a sospendere la seduta. Da sottolineare l’assenza in aula del capo politico dei 5 Stelle, Luigi Di Maio.
I rapporti tra opposizione e Governo sono ora ai minimi storici e il dibattito sul caso Mes non sembra destinato ad esaurirsi in tempi brevi.