Per la prima volta nella storia italiana a guidare la Corte di Cassazione sarà una donna. Margherita Cassano, con alle spalle 42 anni di carriera nella magistratura, è stata nominata presidente dell’Organo supremo di giustizia. La Cassazione è il Tribunale di ultima istanza e rappresenta il terzo grado di giudizio, rendendo Margherita Cassano il giudice più alto in grado del Paese.
La Commissione per gli incarichi direttivi del Csm ha approvato la nomina all’unanimità lo scorso 14 febbraio. È prevista una seconda votazione in plenum (con l’organo al completo) che si svolgerà l’1 marzo in presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Si tratterà però di una mera formalità, una semplice ratifica di quanto già stabilito il 14 febbraio.
Le tappe della carriera
Cassano, 67 anni e originaria della Toscana, sarà la prima donna al vertice della magistratura italiana. Ma non è questo il suo primo successo: ripercorrendo brevemente le tappe della sua carriera, Margherita era già stata la prima donna in Italia ad assumere la carica di presidente aggiunto della stessa Corte di Cassazione.
Il suo ingresso nella magistratura è avvenuto nel 1980. Ha iniziato in Procura a Firenze, dove ha fatto parte anche della Direzione distrettuale antimafia, per poi trasferirsi in Cassazione nel 2003 dopo un mandato da consigliera laica al Csm. Tra il 2015 e il 2020 è stata presidente della Corte d’Appello di Firenze, per poi tornare alla Suprema Corte da presidente aggiunto. E proprio in Cassazione, oggi succede a Pietro Curzio nel ruolo di presidente.
Le alte cariche femminili nella magistratura italiana
Si tratta di un traguardo importante ma forse tardivo, considerato che da tempo le “toghe rosa” rappresentano la maggioranza dell’ordine giudiziario, sebbene ammesse al concorso in magistratura solo nel 1963. Secondo la stima più recente del Csm, datata al Marzo 2022, nella magistratura italiana il numero di donne si attesta al 55,2% contro il 44,8% di quota maschile.
Nonostante la prevalenza del sesso femminile però sono poche le donne che sono riuscite a ricoprire incarichi di alto rilievo. Un esempio è Marta Cartabia: la prima donna eletta Presidente della Corte Costituzionale. Ha ricoperto l’incarico dal dicembre 2019 al settembre 2020, dopo un mandato di 9 anni come giudice della stessa Corte. Nello stesso anno un’altra barriera al femminile è stata abbattuta da Gabriella Palmieri, la prima donna a prendere la guida dell’Avvocatura dello Stato. Si tratta di eventi storici che devono essere ricordati per ricordare che ci sono ancora poltrone in cui le donne italiane non si sono mai sedute prima di oggi.