È Marco Marsilio, senatore di Fratelli d’Italia, il nuovo presidente della Regione Abruzzo, eletto con il 48,03% dei voti, in base allo scrutinio di tutte le 1633 sezioni. Subito dopo c’è Giovanni Legnini, del centrosinistra, con il 31,28%, poi Sara Marcozzi del M5S con il 20,20%. Stefano Flajani, candidato di Casapound, ha ottenuto lo 0,47% dei voti. La Lega si conferma il partito più votato con il 27,54% delle schede. All’interno della coalizione di centrodestra, c’è Forza Italia al 9,07%, subito dopo Fratelli d’Italia con il 6,44%. Azione politica, sempre della coalizione di centrodestra, è al 3,25%. L’Udc, invece, si ferma al 2,88%.
La lista del Movimento 5 Stelle, unico a correre da solo, arriva al 20,20% con la candidata Sara Marcozzi. I pentastellati sono stati castigati in particolare a Teramo e L’Aquila, dove hanno ottenuto rispettivamente il 18% e il 13,2%. L’affluenza di voto nella regione è stata del 53,11%, in calo di oltre l’8% rispetto alla scorsa tornata elettorale.
Il segnale politico ha fatto molto discutere all’interno del Movimento 5 Stelle, creando un dibattito interno sul crollo di queste ultime elezioni, sintomatiche di una vicinanza alla Lega, sia sulla base delle tecniche di comunicazione che di temi, che poco ha giovato ai grillini. È la Marcozzi la prima ad esporsi sul risultato elettorale, definendo la sconfitta una disfatta per la democrazia. «Non abbiamo tenuto rispetto alle precedenti regionali – dice – mentre altri hanno fatto grandi ammucchiate, come hanno potuto vedere gli abbruzzesi». Non fa giri di parole neppure la senatrice Elena Fattori, spesso considerata “dissidente”. «Purtroppo tradire la propria identità non paga. – dice – Spero che ci sia uno scatto di orgoglio da parte del mondo 5 Stelle prima delle europee per non permettere alle peggiori destre sovraniste di avere la meglio». Giorgio Trizzino, deputato, conferma la linea di forte critica alla gestione di Di Maio: «La Lega di Salvini ha puntato scientificamente fin dal primo momento a indebolire ideologicamente e politicamente il movimento, con il chiaro obiettivo di usarlo fino in fondo prima di gettarlo via».
Nel frattempo, mentre il Movimento si lecca le ferite e litiga sulle colpe interne alla fazione politica, Marco Marsilio festeggia con la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
«Cresce la Lega, cresce FdI, cresce un’idea nuova e diversa del centrodestra che speriamo possa far riflettere sulle prossime elezioni politiche nazionali», ha detto la leader di FdI, supportata da Silvio Berlusconi che ha rinnovato i complimenti e gli auguri al nuovo Presidente della Regione Marsilio e a tutti i militanti e gli eletti abruzzesi di FI. «Il loro è un grande successo che apre una pagina nuova per l’Abruzzo ed è un momento importante per il futuro del centro-destra e della politica italiana».
🔵VITTORIA! Marco Marsilio Presidente della Regione #Abruzzo! Una giornata storica per Fratelli d’Italia. Grazie a tutti gli abruzzesi che hanno scelto di avere una guida forte e capace. Ora inizia la sfida più importante: far tornare GRANDE l’’Abruzzo! pic.twitter.com/boC6NubRJ7
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) February 11, 2019
Il centrosinistra, pur nella sconfitta, festeggia per un risultato elettorale più importante rispetto a quello del 4 marzo. «Siamo oltre al 30%. Vorrei ricordare che l’anno scorso il centrosinistra in Abruzzo, compreso Leu, ha conseguito un risultato del 17,6%, – dichiara Legnini – abbiamo avuto 10 punti in più ma non è stato sufficiente. Si tratta però di un punto di partenza per il centrosinistra. Io penso che questa formula allargata e popolare sia quella giusta per ripartire da oltre il 30%, ottenuto in due mesi. Mi sembra un risultato importante».