Per Manuel Bortuzzo, il nuotatore diciannovenne ferito da un colpo di pistola che lo scorso febbraio gli ha compromesso l’utilizzo degli arti inferiori, potrebbe arrivare una speranza di ripresa dalla nuova tecnica di stimolazione elettrica del midollo spinale wireless che ha permesso ad oggi a sei persone paraplegiche di tornare a camminare. Ad ipotizzarlo è Grégoire Courtine, del Politecnico Federale di Losanna, che ha ideato insieme al suo gruppo di ricerca questa tecnica, insieme a Jocelyne Bloch del Policlinico Universitario di Losanna. Il prossimo anno, ha spiegato, verrà avviata la sperimentazione della tecnica su pazienti con lesioni spinali recenti e si potrebbe ipotizzare di valutare, se le verifiche del caso ne confermeranno l’opportunità, l’eventuale inserimento di Manuel in questa sperimentazione. Courtine ha tenuto a precisare che si tratta solo di un’ipotesi e di non aver conosciuto personalmente Manuel. Ha inoltre sottolineato che il caso di Manuel è complesso, dato che la lesione spinale è stata determinata da un proiettile.
I risultati finora ottenuti con la tecnica Stimo (STImulation Movement Overground), che veicola impulsi di stimolazione elettrica midollare attraverso un impianto senza fili, lasciano ben sperare. Nel 2018 il gruppo di ricerca svizzero, in uno studio su Nature, aveva annunciato per la prima volta i risultati della sperimentazione che aveva permesso alle prime tre persone paraplegiche di tornare a camminare. «Abbiamo riscontrato – spiega Courtine – un miglioramento della funzione neurologica in questi pazienti e ciò è sorprendente. Per due dei sei pazienti, inoltre, si è registrato un miglioramento del controllo della funzionalità degli arti anche quando la stimolazione elettrica veniva spenta». Il prossimo passo, annuncia, «sarà migliorare i dispositivi, rendendo la tecnica più fruibile. Attualmente la stimolazione è fatta posizionando un pace-maker a livello lombare mentre un’antenna sull’addome invia il comando di stimolazione midollare. L’operazione è controllata da un piccolo tablet. L’obiettivo è arrivare ad inviare il comando di stimolazione attraverso Iphone o Iwatch».
Sul versante terapeutico «finora la tecnica è stata utilizzata su persone con lesioni spinali vecchie di alcuni anni, ma i test sui topi hanno dimostrato che un utilizzo della tecnica su lesioni recenti dà risultati notevolmente migliori. Per questo, dal 2020, avvieremo una nuova sperimentazione su pazienti con lesioni spinali recenti. Se tutto andrà bene la tecnica potrebbe essere disponibile per tutti come sistema medicale entro 5 anni».