«Le riforme strutturali che ci attendono richiedono gioco di squadra e massima determinazione a perseguire l’interesse generale». Risponde così il premier Giuseppe Conte all’intervista di oggi sul Corriere della Sera, quando gli si chiede della frammentarietà del governo.
Da contratto ad agenda
Ai tempi del governo Conte I era il contratto, oggi è l’agenda o ancora il cronoprogramma, che il premier spera di poter realizzare da qui al 2023.
A 100 giorni dalla sua nascita l’esecutivo giallorosso si trova innanzitutto alle prese con gli ultimi ritocchi della Legge di Bilancio, da approvare entro il 31 dicembre. Meno tasse e più investimenti razionali la ricetta indicata dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Confermato difatti lo stop all’aumento IVA dal primo gennaio prossimo mentre proseguono le negoziazioni per diminuire il cuneo fiscale. L’ipotesi più accreditata rimane, ancora una volta, quella dei bonus: estendere a diverse classi di lavoratori il bonus Renzi ed aggiungere altri incentivi a chi non percepisce i famosi 80 euro.
Il governo è al lavoro anche per ridurre l’IRPEF. La proposta è di portare da 5 a 3 le aliquote e gli scaglioni. Slitta poi a luglio l’introduzione di plastic e sugar tax, comunque drasticamente ridimensionate, con conseguente diminuzione dei ricavi – da 1,1 miliardi a 150 milioni per la tassa sulla plastica e da 233 a meno di 60 per quella sullo zucchero.
Parte dei soldi verranno recuperati dall’aumento al 20% delle tasse sulle vincite da giochi superiori a 500 euro. Il provvedimento scatterà dal primo marzo. Inoltre, con un sub emendamento al disegno di legge bilancio ora al vaglio della Commissione Bilancio del Senato, il governo ha deciso dal 2021 un nuovo aumento delle accise sul carburante. Aumento che sarà progressivo fino a fine legislatura e porterà altri soldi nelle casse dello Stato: 303 i milioni in più previsti per il 2021 e 651 per il 2022. Se l’emendamento verrà approvato così com’è senza modifiche, l’Italia diventerà il terzo paese UE per imposte indirette sul carburante, dietro soltanto a Olanda e Regno Unito.
Gli altri temi caldi
Per quanto riguarda invece le altre materie messe in evidenza dallo stesso premier Conte, oltre al perseguimento della lotta contro l’evasione, rimane la riforma della giustizia civile. Nel ddl promosso dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede vorrebbe semplificare i processi e ridurne la durata, favorendone la razionalizzazione.
Accento posto anche sul sostegno per la costruzione di nuove infrastrutture, per il miglioramento di scuola ed università e per l’attuazione della rivoluzione digitale.
Verifica di governo dopo Natale
Il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha criticato la parola verifica, considerandola un «rito da Prima Repubblica». Conte invece ha specificato che «più che di una verifica, si tratterà di un rilancio».
Tuttavia, la sostanza resta. C’è necessità che il governo, i sindacati e le imprese remino dalla stessa parte, condividendo le riforme e gli obiettivi da realizzare entro fine legislatura, come ha ribadito il segretario della Cgil Maurizio Landini.