La maggioranza si è spaccata sul tema della regolamentazione dei migranti. La proposta era stata presentata al ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova di Italia Viva che adesso minaccia dimissioni se il Movimento 5 stelle dovesse a mantenere un atteggiamento di chiusura.
La proposta di sanatoria
«Da bracciante non lascio i lavoratori in mano ai caporali -ha detto la Bellanova- non si tratta di una battaglia strumentale per il consenso. Queste persone non votano. Se non passa, sarà un motivo di riflessione sulla mia permanenza al governo. Non sono qui per fare tappezzeria». La richiesta del ministro di Italia Viva è fatta per dare innanzitutto una risposta al mondo agricolo e alla grande carenza che manodopera del periodo a causa dell’emergenza coronavirus.
Se la sanatoria non dovesse essere approvato «qualcuno si dovrà assumere la responsabilità di far marcire i prodotti nei campi», ha infine detto la Bellanova. Ma il provvedimento permetterebbe la messa in regola non solo dei braccianti, ma anche di 600mila irregolari in cui sono comprese anche la categoria delle colf e delle badanti, con garanzia del permesso di soggiorno di 6 mesi, rinnovabile.
La maggioranza spaccata
Le forze di maggioranza sono divise. Per il Nicola Zingaretti del PD il provvedimento «è un’esigenza», mentre il Movimento 5 stelle è al suo interno spaccato su questa decisione, per Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle «favorirebbe il lavoro nero», a differenza di come sostengono Italia Viva e il PD. Mentre il il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia sostiene che sia «giusto dire no a una sanatoria stile Bossi-Maroni», purché «si lavori velocemente a un’operazione di emersione del lavoro nero, mirata ai comparti che servono al Paese per ripartire».
A lavoro per trovare una soluzione ci sono il ministro del lavoro Nunzia Catalfo e del Sud Giuseppe Provenzano, oltre che la stessa Bellanova, i capidelegazione di maggioranza e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.
«Che lavori chi percepisce il reddito di cittadinanza»
L’opposizione invece è unita nel dissenso al provvedimento. Matteo Salvini ha dichiarato che se la sanatoria dovesse passare la Lega protesterà sia in Parlamento che nelle piazze. Giorgia Meloni ha definito la proposta «un premio ai fuorilegge». Della stessa opinione è Luca de Carlo responsabile nazionale Agricoltura di Fratelli d’Itali: «Il governo non ceda al diktat del ministro Bellanova. Questo non è il momento dell’ideologia ma di far lavorare i percettori di reddito di cittadinanza».
Contrari sono anche gli assessori all’agricoltura del Veneto, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Abruzzo e Basilicata.