Blitz contro la mafia e i suoi affari in Sicilia. La DIA ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare tra Agrigento, Palermo, Trapani, Catania, Ragusa, Vibo Valentia e Parma nei confronti di 32 persone ritenute responsabili di associazione mafiosa, partecipazione e concorso in associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, detenzione abusiva di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato e danneggiamento mediante incendio.
In manette è finito anche il capo ultrà del gruppo “Bravi Ragazzi” della Juventus Andrea Puntorno, il quale sembrerebbe che avesse avuto dei rapporti con il boss di Agrigento, finito anche lui agli arresti. Le accuse nei confronti dell’ultrà sarebbero connesse al traffico di droga poiché si sarebbe occupato di fare da canale diretto di approvvigionamento di stupefacenti dalla Calabria con la famiglia Accorinti, svolgendo una sorta di ruolo di brokeraggio.
Destinatari della misura cautelare, tra gli altri, Antonio Massimino, recentemente arrestato per il possesso di un mini arsenale; il figlio Gerlando, James Burgio, Andrea Puntorno; Gabriele Miccichè, Marco Clemente, tutti già noti alle forze dell’ordine per crimini commessi già in passato. Altre due persone sono state raggiunte dall’ordinanza, ma per un reato diverso: si tratta infatti di stupro.
L’operazione denominata “Kerknet” può essere collocabile all’interno dell’inchiesta portata avanti dalla trasmissione televisiva Report, la quale aveva denunciato dei rapporti che esistevano tra i clan malavitosi e la vendita dei biglietti allo Juventus Stadium.
«Più di 30 arresti per mafia, armi, sequestro di persona, droga, perfino violenza sessuale: così è stata stroncata un’organizzazione criminale di Agrigento e con ramificazioni in altre regioni. Dopo le manette per un terrorista algerino dell’Isis e la cattura del superlatitante Di Lauro, le nostre forze dell’ordine e gli inquirenti ci regalano l’ennesima grande operazione per cui essere orgogliosi. Avanti così, senza fermarsi». Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Salvini.