Aria da Guerra Fredda nei cieli della Francia. Il 22 maggio il ministro della Difesa Sebastien Lecornu ha annunciato il successo del primo test aereo del nuovo missile nucleare delle forze armate d’Oltralpe. Si tratta del sistema ASMPA-R, e il suo volo segna un nuovo passo nell’escalation atomica tra Nato e Russia.
Colpo d’avvertimento
L’ASMPA-R è l’ultima evoluzione del missile ASMP (Air-Sol Moyenne Portée), arma a medio raggio introdotta in servizio nel 1986. Nella dottrina nucleare francese, il sistema è considerato come ordigno “pre-strategico”. L’ultimo colpo d’avvertimento prima di un attacco atomico su vasta scala.
Con una gittata di oltre 500 chilometri, l’ultima versione del missile è in grado di trasportare una testata da 300 chilotoni (dunque di potenza non enorme) a velocità supersoniche. L’arma è studiata appositamente per il lancio dai cacciabombardieri Rafale di Marina e Aeronautica, costituendo la spina dorsale delle forze di deterrenza tattiche francesi.
Test programmato?
Nel suo comunicato, il ministro Lecornu ha spiegato che «il missile è stato lanciato senza testata da un aereo sopra il territorio nazionale», e che l’esercitazione serviva a sottolineare «la credibilità dell’elemento di deterrenza nucleare aereo».
Ma un’altra precisazione fa storcere il naso degli osservatori più attenti: l’operazione sarebbe stata «pianificata da tempo». Possibile, ma il tempismo è quanto meno sospetto. Proprio il giorno prima, il 21 maggio, Mosca aveva avviato una grande esercitazione delle sue forze di deterrenza nucleari tattiche ai confini con l’Ucraina. In quel caso le attività erano state preannunciate a mezzo stampa (e propaganda) per diverse settimane. La coincidenza dei due eventi suona quasi come una provocatoria risposta da parte di Parigi.
Sulle barricate
Non è un segreto che il presidente Emmanuel Macron stia, negli ultimi mesi, spostando sempre più la sua agenda politica e diplomatica verso un confronto più aperto e diretto con la Russia. Prima con l’ipotesi di invio di truppe sul suolo ucraino, anche in ruoli di combattimento, poi con una non troppo velata volontà di sostituirsi agli Stati Uniti nella guida dell’asse pro-Kiev.
Anche sul nucleare la Francia sta spingendo molto. Poche settimane fa è emersa l’idea di estendere l’ombrello atomico d’Oltralpe al servizio dell’intera Unione Europea. Parigi non ha confermato la sua disponibilità, ma non l’ha nemmeno smentita. Segno che, a patto di rimanere al comando, i francesi sono disposti a uscire dalla loro tradizionale autonomia e a collaborare in maniera più stretta con gli alleati.