La diplomazia del sushi e la crisi di Taiwan

Qualcuno l’ha chiamata “diplomazia del sushi”. Il video del presidente di Taiwan che mangia il celebre piatto giapponese è geopolitica. «Questo è buon momento per mangiare il cibo giapponese», dice Lai Ching-te mentre mangia nigiri. Il video accompagna la decisione di revocare tutte le restrizioni sulle importazioni di cibo giapponese nella contesissima isola.

L’intervento giapponese
La premier giapponese Sanae Takaichi, conservatrice, eletta a ottobre 2025

Queste mosse diplomatiche sono un modo per ricambiare il favore alla premier Sanae Takaichi che si è di recente schierata con Taiwan contro le pretese cinesi. Xi Jinping continua a mantenere alta la tensione sull’isola con incursioni militari quasi giornaliere. La neopremier giapponese allora ha affermato che un attacco cinese contro Taiwan sarebbe una “minaccia esistenziale” per il suo paese e giustificherebbe un’azione militare di risposta. La risposta di Pechino è stata furiosa. Xi ha detto che Takaichi ha “superato un limite a cui non avrebbe dovuto avvicinarsi” e ha mandato delle navi militari a pattugliare le acque contese delle isole Senkaku vicino al Giappone. Il console generale della Cina a Osaka ha scritto un post sui social in cui insultava Takaichi. I viaggi nel Sol Levante sono stati caldamente sconsigliati e soprattutto sono state bloccate le importazioni di prodotti ittici giapponesi (dal valore di miliardi di dollari). Ecco il motivo della pubblicità all’acquisto di sushi da parte di Lai Ching-te (ma non solo sushi, a Taipei sono in vendita veri e propri gadget con il volto di Takaichi).

L’obiettivo di Pechino

L’obiettivo cinese è persuadere Taipei che la resistenza è inutile stringendo sempre più la morsa diplomatica e militare attorno all’isola e allontanando il più possibile alleati. Takaichi ha interrotto tale logica schierandosi apertamente a favore dell’indipendenza di Taiwan e sottolineando con il suo intervento come un attacco perpetuo all’isola porti alla mediazione degli alleati. Per questo la risposta di Pechino è stata così violenta. Tanto da cancellare i concerti di popstar nipponiche nel paese, come la cantante Maki Otsuki che è stata interrotta durante un live e accompagnata fuori dal palco, scatenando un’ondata di malcontento tra i giovani cinesi.

Perchè Tokyo ha agito ora?
Il presidente americano Donald Trump e il cinese Xi Jinping durante l’ultimo incontro

Il motivo dell’interesse giapponese per Taiwan non è solo la produzione di chip, ma sono soprattutto le rotte commerciali controllate dall’isola che diventerebbero inaccessibili a Tokyo se finissero sotto il controllo cinese. Takaichi ha agito ora perché a seguito del viaggio in Cina avvenuto a ottobre il presidente americano Donald Trump ha allentato le tensioni con Xi. Il nodo di Taiwan, essenziale anche per gli Stati Uniti, non è stato toccato durante il vertice. L’ambiguità di Trump ha allarmato Tokyo. Se il presidente americano ritirasse il proprio sostegno all’isola il Giappone si ritroverebbe sempre più accerchiato dall’egemonia cinese. I timori non sono infondati. Xi ha telefonato a Trump dopo i commenti di Takaichi, per parlare del grande nodo di Taiwan e cercando di influenzarne l’opinione. È chiaro che il presidente americano avrebbe un tornaconto maggiore a trovare un accordo con Pechino, sua grande rivale e superpotenza mondiale. Per ora però, Trump rimane neutrale e la tensione su Taiwan alta.

No Comments Yet

Leave a Reply