Luci alla Iulm, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. Giovedi 28 febbraio, nell’Auditorium di via Carlo Bo, alle 10, si festeggerà il cinquantesimo anniversario della fondazione dell’Università, che vedrà la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oltre all’atteso intervento del Capo dello Stato sarà assegnato il diploma ad honorem del Master in Arti del Racconto al professor Roberto Vecchioni.
«Roberto Vecchioni è un eccezionale intellettuale italiano». Così il Rettore Gianni Canova descrive il cantautore milanese, spiegando i linguaggi con cui il paroliere ha raccontato e racconta innumerevoli storie: «è stato professore di Latino e Greco al liceo Beccaria, e continua a insegnare. Parte dalla tradizione classicista per parlare al presente, raccontando anche i fantasmi di tutti noi. Speriamo ci regali Luci a San Siro» si augura il Rettore. Vecchioni riceverà lo stesso diploma honoris causa che era stato riconosciuto nel 2001 a Lucio Dalla. Una delle motivazioni che hanno spinto l’ateneo a conferire il diploma a Vecchioni è «la capacità di comunicare e ispirare generazioni diverse, grazie all’alto tasso emotivo presente in tutte le sue opere, sia musicali che letterarie».
Il Presidente della Repubblica e Roberto Vecchioni daranno così il via ad un anno accademico che vedrà la Iulm al centro di numerose iniziative culturali. Fino ad ottobre si susseguiranno diverse rassegne teatrali, tra le quali gli spettacoli di Ottavia Piccolo, Lella Costa e Giacomo Poretti, che andranno in scena proprio nell’Auditorium di via Carlo Bo 1. Tutti gli eventi, gratuiti e aperti alla città, hanno l’obiettivo di risollevare la scena artistica del quartiere Barona. «L’università si propone come luogo di produzione culturale nelle periferie – spiega il Rettore Canova – è strategico per Milano avere atenei nelle grandi periferie di Bicocca, Bovisa e Barona».
In occasione dell’anniversario sarà presentato il nuovo logo celebrativo dei 50 anni, creato dall’architetto Italo Lupi, al quale è stato affidato anche l’incarico di curare la mostra che racconterà il mezzo secolo di vita della Iulm. L’ideatore spiega così il nuovo stemma: «Rispetto alla tradizione dei loghi universitari, che si rifanno a un’araldica consolidata, abbiamo voluto qualcosa che uscisse dagli schemi. Il nuovo logo ha una grafica contemporanea e insolita: è una “torre” invece che un bollo, con una serie verticale di 50 dischi che rendono fisicamente la dimensione dei numeri, la storia dell’ateneo».