Sguardo curioso e rivolto al futuro per alimentare il fuoco della conoscenza: questo il filo conduttore che ha accompagnato l’apertura dell’anno accademico 2025/2026 dell’Università Iulm. La cerimonia, che si è svolta il 10 dicembre all’Auditorium, si è distinta per l’interconnessione con Leonardo da Vinci, genio multidisciplinare protagonista dell’esposizione ‘Leonardo alla Iulm’: tre suoi disegni infatti, per la prima volta, sono esposti in un’università, «il luogo naturale ai quali appartengono» come ha sottolineato la rettrice Valentina Garavaglia.

Sono intervenuti durante la cerimonia anche Elena Buscemi (presidente del Consiglio comunale), Alessandro Fermi (assessore all’Università, ricerca e innovazione), Massimo Beduschi (presidente del Consiglio di amministrazione), Monsignor Alberto Rocca (direttore della Pinacoteca Ambrosiana) e i rappresentanti degli studenti Ludovico Caprioli (in Consiglio d’amministrazione) e Matteo Niccolò Leone (in Senato accademico).
La rettrice: «Ogni errore è una freccia per il futuro»
Tra riconoscimento del ruolo sociale e culturale, oltre che formativo, ricoperto dall’università Iulm e riflessioni dedicate a studenti e studentesse, durante la cerimonia inaugurale dell’anno accademico gli interventi si sono concentrati sull’esempio e sull’eredità lasciata da Leonardo. Un’eredità fatta di errori, sbagli, tentativi, prima che di grandi scoperte, come ha precisato la Magnifica rettrice. «Le tre tele in esposizione restituiscono la bellezza del processo, del pensare con la testa e le mani. Ogni sbaglio è una freccia che indica la direzione per il futuro».
Massimo Beduschi ha dedicato il suo intervento agli studenti e alle studentesse, aprendo con un interrogativo – «viviamo nella tecnologia, ma è davvero così?» – con il quale ha esortato ad andare oltre i limiti fisici e immaginare il futuro. «Emily Dickinson scriveva ‘I dwell in possibility’, io vivo nella possibilità. Una frase semplice ma potente perché ci ricorda che il possibile è uno spazio reale. La tecnologia ha la caratteristica dell’inevitabile, che è l’opposto della possibilità. Non fermatevi alla tecnologia ma ricercate la possibilità e l’immaginazione perché consentono di andare oltre il probabile e l’inevitabile, di credere all’improbabile e aprirci alle novità».
L’università per diventare cittadini e pensatori
Proiezione verso il futuro, coscienza civile e creativa, immaginazione e coraggio di provare e riuscire, sono elementi condivisi anche da Caprioli e Leone. «Siamo protagonisti degli eventi della nostra epoca, ma troppo spesso scegliamo di essere spettatori. Studiamo il mondo ma non sempre ci immergiamo in esso, parliamo di cambiamento ma attendiamo che qualcun altro lo avvii. La responsabilità civica richiede presenza, tempo e dedizione: proprio per questo dobbiamo fare di Iulm un luogo in cui il lavoro culturale si compie in modo orizzontale, dentro la comunità studentesca. L’indifferenza costituisce una forma di complicità con tutto ciò che non va nel mondo: ogni tanto abbiamo la responsabilità di alzare lo sguardo dal percorso individuale e guardarci intorno».
E poi una riflessione sul tempo, tra frenesia e rincorsa di traguardi non scelti. «Il mondo procede in fretta ma questo non significa che noi dobbiamo fare altrettanto. Non permettiamo che la pressione sociale ci comprometta, non sacrifichiamo la profondità per la velocità. Non rinunciamo all’esplorazione per l’apparente sicurezza di una strada già tracciata».
LEONARDO ALLA IULM: L’ESPOSIZIONE APERTA FINO AL 10 MARZO

«Leonardo incoraggia ognuno di noi ad avere sempre in mente che c’è un traguardo da raggiungere. E quando raggiunto, va immediatamente superato. Questa è la conoscenza» ha introdotto le tre tavole Monsignore Rocca. Volo, argano e raggi solari, i temi dei fogli del Codice Atlantico selezionati tra i 1119 che fin dal 1637 sono conservati alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. A completare l’esposizione è una statua, ‘Donna con libro’, proveniente dalla Veneranda Fabbrica del Duomo.

Con questa esposizione, l’Ateneo prosegue la sua tradizione verso l’apertura alla società e al territorio. Portare dei lavori di Leonardo in Iulm «significa accogliere una delle testimonianze più alte dell’ingegno umano, è un gesto simbolico e allo stesso tempo profondamente concreto: indica che la conoscenza per essere viva deve circolare, attraversare confini, raggiungere luoghi e persone, parlare a comunità aperte e plurali».

«Abbiamo il compito, come università, di incoraggiare la formazione interdisciplinare, di non muovendoci entro i confini ma tentare delle connessioni apparentemente inaspettate» il commento finale della Rettrice Garavaglia.
A cura di Martina Carioni