A gennaio 2019 la produzione industriale è cresciuta dell’1,7% rispetto a dicembre e «registra la prima variazione congiunturale positiva dopo quattro mesi di cali continui».
È quanto riporta l’Istat, secondo cui, su base annua, «si attenua la caduta» con una flessione dello 0,8% nei dati corretti per gli effetti di calendario. Il miglioramento, sia tendenziale sia congiunturale, è trainato dal settore energia (in espansione del 6,4% sul mese e dell’11,7% sull’anno, anche per «effetto delle temperature più basse rispetto allo scorso anno»).
Sull’economia europea tuttavia pesa il dato di venerdì mattina degli ordinativi delle fabbriche in Germania, che sono crollati a gennaio del 2,6% rispetto al mese precedente e del 3,9% rispetto all’anno precedente. È quanto risulta dai dati dell’istituto tedesco di statistica Destatis. L’istituto ha dovuto rivedere al rialzo l’indicatore provvisorio di dicembre, originariamente annunciato in calo dell’1,6%, e che è stato infine rivisto in positivo dello 0,9%, a causa del tardivo ingresso di grossi contratti.
In Spagna invece la produzione industriale è rimbalzata del 2,4% a gennaio in un anno, secondo i dati preliminari destagionalizzati diffusi dall’istituto nazionale di Statistica, INE. La ripresa arriva dopo un calo del 5,9% a dicembre e del 3,3% a novembre, leggermente rivisto rispetto alle stime iniziali, in un contesto di rallentamento dell’economia spagnola. Nella variazione mensile la produzione industriale è aumentata del 3,4% dopo un calo dell’1,2% a dicembre.
Nello specifico del dato italiano, nella media del trimestre novembre-gennaio il livello destagionalizzato della produzione diminuisce dell’1,8% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile mostra aumenti congiunturali diffusi in tutti i comparti: aumenta in misura marcata l’energia (+6,4%) e crescono anche i beni di consumo (+2,4%), i beni intermedi (+1,0%) e i beni strumentali (+0,3%). Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a gennaio 2019 un accentuato aumento tendenziale per l’energia (+11,7%); diminuiscono invece i beni intermedi (-3,3%), i beni di consumo (-2,7%) e i beni strumentali (-1,7%).
I settori di attività economica che registrano le variazioni tendenziali positive più rilevanti sono: la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+14,8%), la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+4,4%) e la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+2,2%). Le diminuzioni maggiori si registrano nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-10,5%), nella metallurgia e prodotti in metallo esclusi macchine e impianti (-8,8%) e nell’attività estrattive (-4,6%).