La notte del 22 febbraio la prima sonda lunare israeliana ha iniziato il suo viaggio verso il satellite. Si tratta del lander lunare, realizzato da SpaceIL, che su un vettore Falcon 9 di SpaceX è decollato con successo da Cape Canaveral in Florida.
La sonda è stata lanciata alle 3.45 e il momento è stato seguito in Israele da numerosi ingegneri e dal primo ministro Benjamin Netanyahu che, al centro di controllo della società spaziale Israeli Aerospace Industries – partner del progetto – ha sventolato la bandiera dello Stato ebraico.
Mezz’ora dopo il lancio il secondo stadio del vettore ha rilasciato la sonda, chiamata Bereshit, in ebraico Genesi.
La sonda dovrebbe allunare l’11 aprile prossimo. Il suo compito sarà raccogliere dati sulla formazione del satellite. La sonda contiene anche dei cd-rom con disegni di bambini, una Bibbia ebraica, canzoni e immagini di simboli israeliani e oggetti personali di un sopravvissuto alla Shoah.
Se la missione non dovesse incontrare difficoltà, Israele sarà la quarta nazione a realizzare un allunaggio dopo Stati Uniti, Russia e Cina e la prima a farlo con una missione privata. Solo la Nasa è riuscita a portare degli astronauti sul satellite tra il 1969 e il 1973: da allora tutte le missioni lunari si sono limitate a sonde e satelliti. Rimane dunque aperto il progetto di un insediamento lunare.
Dopo Israele, l’India spera di diventare il quinto Paese a riuscire a inviare una sonda sulla Luna. Il Giappone prevede invece di inviare una piccola sonda lunare per studiare un’area vulcanica entro il 2020/2021. Secondo le guide del presidente Trump, per gli Usa il ritorno sulla luna è ormai diventato un obiettivo.