L’Isis ha rivendicato l’attentato del 2 febbraio a Londra nel quale tre persone sono rimaste ferite in seguito a delle coltellate. È accaduto intorno alle due del pomeriggio di quel giorno, sulla High Road (la strada principale di Streatham), in una via in quel momento affollata da turisti intenti a fare shopping. L’attentatore, Amman Sedesh, è entrato in un negozio e ha cominciato a puntare il coltello contro gli acquirenti. Tornato in strada, ha colpito una donna in bicicletta.
Il panico è dilagato in un attimo e i passanti, terrorizzati, si sono rifugiati negli esercizi commerciali vicini. L’intervento delle forze dell’ordine è stato tempestivo e una pattuglia di agenti in borghese ha sparato a Sedesh per evitare l’innesco della cintura esplosiva che indossava.
Secondo la BBC, l’uomo era già sotto sorveglianza: era stato scarcerato da una settimana, dopo una condanna per propaganda terroristica. Per rivendicare l’attacco, l’Isis ha pubblicato online un comunicato nel quale spiega che l’attentato è stata una risposta alla chiamata alle armi contro i Paesi occidentali. Secondo quanto riporta Rita Katz (del centro di studi specializzato SITE) Amman Sedesh sarebbe stato un combattente dello Stato Islamico.
Belgio, sempre il 2 febbraio
Circa un’ora dopo l’attentato di Londra, anche il Belgio è stato scosso da un evento simile che non sarebbe collegato ai fatti della capitale inglese. A Gand una donna ha accoltellato due persone. Anche questa volta è stato tempestivo dagli agenti, che le hanno sparato, ferendola ad una mano.