Vivo e con il kalashnikov alla sua destra, “omaggio” a Osama Bin Landen, Abu Bakr al-Baghdadi, il capo dell’Isis, parla tramite un filmato. Quasi cinque anni, tanto è passato dall’ultimo sermone che fece nel luglio del 2014, quando entrò a Mosul, raccogliendo l’eredità di Al Zarqawi. E, ora, dopo che lo Stato islamico è stato dichiarato sconfitto sul campo, il Califfo invisibile torna a mostrarsi in volto.
«La battaglia dell’Islam e del suo popolo contro la croce e i crociati è molto lunga, quella di Baghouz è finita, ma ha mostrato la ferocia, la brutalità e le cattive intenzioni dei cristiani verso la comunità musulmana. I fratelli nello Sri Lanka hanno scaldato i cuori dei musulmani con i loro attentati suicidi. Hanno scosso i letti dei cristiani crociati durante la Pasqua per vendicare i nostri fratelli a Baghouz: questo fa parte della vendetta che aspetta i crociati e i loro seguaci». Così Al-Baghdadi dichiara durante il filmato della durata di 18 minuti, annunciato già domenica da Al Furqan, seduto con le gambe incrociate mentre interagisce con tre uomini dal volto oscurato, presenti nella stanza. Il tono del capo dell’Isis è pacato, l’indice si alza verso il cielo solo un paio di volte: cita la battaglia di Baghouz, la definisce “bestiale”, nomina anche il jihadista francese Fabien Clain e suo fratello, Jean-Michel, voci del messaggio di rivendicazione dell’Isis degli attentati di Parigi e colpiti da un raid proprio a Baghouz. Centro del discorso, comunque, le «92 operazioni» in «8 paesi», compreso l’attentato del 21 aprile avvenuto il giorno della Pasqua cristiana in Sri Lanka, che ha ucciso 253 persone e ne ha ferite circa 500.